Le operazioni di ricerca delle persone colpite dall’eruzione del vulcano de Fuego in Guatemala al momento sono sospese a causa delle condizioni che non assicurano l’incolumità delle squadre di soccorso. Sul posto c’è ancora del materiale vulcanico molto caldo e a questo si aggiungono anche le condizioni atmosferiche avverse.
Sarà installata una postazione di monitoraggio nell’area per valutare il nuovo ingresso dei soccorritori, solo e se le condizioni lo permetteranno. “Possono verificarsi esplosioni e con la pioggia possono scendere altri Lahar a causa del materiale che si è depositato nelle gole” del vulcano, fanno sapere le autorità.
Intanto, 6 bambine sono state trasportate in Texas da un velivolo dell’Aeronautica Militare americana a causa delle gravissime ustioni riportate nella tragica eruzione.
Dopo la sospensione delle ricerche, alcuni residenti hanno deciso di prendere in mano la situazione. Oscar Chavez è alla ricerca del fratello, della cognata e del nipote: nessuno sa niente di loro dal giorno dell’eruzione. Armato di bastoni e machete, insieme ad altri familiari, ha colpito il tetto di metallo di una casa ricoperta di detriti e ha cercato di abbattere una parete. Circa 10 ufficiali di polizia hanno notato quello che stava succedendo e sono corsi in loro aiuto.
Inés López Hernández, 49 anni, è alla ricerca disperata della madre di 78 anni. Ha tentato di superare il cordone di sicurezza per portare avanti la propria ricerca da solo, ma è stato subito fermato dalle autorità.
Al momento rimane confermato il bilancio di 99 vittime e quasi 200 dispersi.