Eruzione Vulcano Guatemala: sospese temporaneamente le ricerche, ma i residenti non si arrendono

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Le operazioni di ricerca delle persone colpite dall’eruzione del vulcano de Fuego in Guatemala al momento sono sospese a causa delle condizioni che non assicurano l’incolumità delle squadre di soccorso. Sul posto c’è ancora del materiale vulcanico molto caldo e a questo si aggiungono anche le condizioni atmosferiche avverse.

Sarà installata una postazione di monitoraggio nell’area per valutare il nuovo ingresso dei soccorritori, solo e se le condizioni lo permetteranno. “Possono verificarsi esplosioni e con la pioggia possono scendere altri Lahar a causa del materiale che si è depositato nelle gole” del vulcano, fanno sapere le autorità.

Ai residenti si raccomanda di non avvicinarsi al luogo e di seguire le indicazioni delle autorità. La decisione di interrompere le ricerche ha gettato nello sconforto i residenti, distrutti dall’idea di non sapere nulla del destino dei propri cari, che sembra ormai segnato. Le autorità hanno deciso di sospendere le ricerche dopo 72 ore, ossia l’arco di tempo in cui si poteva ancora sperare di trovare qualche superstite.

Intanto, 6 bambine sono state trasportate in Texas da un velivolo dell’Aeronautica Militare americana a causa delle gravissime ustioni riportate nella tragica eruzione.

Nohemi Ascon è tra coloro che è rimasta distrutta dalla notizia della sospensione delle ricerche. Ha già perso 6 nipotini e i genitori e le sorelle risultano dispersi. Sostiene che non sia giusto lasciare i corpi dei piccoli nell’angolo di una stanza, ricoperti di cenere e sangue e reclama il diritto di poter dar loro una degna sepoltura.

Dopo la sospensione delle ricerche, alcuni residenti hanno deciso di prendere in mano la situazione. Oscar Chavez è alla ricerca del fratello, della cognata e del nipote: nessuno sa niente di loro dal giorno dell’eruzione. Armato di bastoni e machete, insieme ad altri familiari, ha colpito il tetto di metallo di una casa ricoperta di detriti e ha cercato di abbattere una parete. Circa 10 ufficiali di polizia hanno notato quello che stava succedendo e sono corsi in loro aiuto.

Inés López Hernández, 49 anni, è alla ricerca disperata della madre di 78 anni. Ha tentato di superare il cordone di sicurezza per portare avanti la propria ricerca da solo, ma è stato subito fermato dalle autorità.

Al momento rimane confermato il bilancio di 99 vittime e quasi 200 dispersi.

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