Le famiglie di agricoltori vulnerabili in aree post-conflittuali nelle pianure irachene di Ninewa, a ovest di Mosul, saranno in grado di sopportare meglio gli shock grazie a un progetto della FAO, finanziato dall’Unione Europea, che mira ad aumentare il reddito familiare durante la costruzione, la riparazione e la manutenzione delle infrastrutture locali e la creazione di beni produttivi pubblici e comunali.
Il progetto da 6 milioni di euro finanziato dal Fondo Madad – il Fondo fiduciario regionale dell’Unione europea in risposta alla crisi siriana – fa parte del Programma per la Ripresa e la Resilienza della FAO. Il programma contribuisce a ridurre l’insicurezza alimentare cronica o acuta, la malnutrizione, la povertà, i rischi associati e le vulnerabilità nel settore agricolo dell’Iraq.
“L’Unione Europea ha risposto prontamente ai bisogni molto urgenti delle famiglie più vulnerabili che sono state colpite dal conflitto nelle parti settentrionali dell’Iraq“, ha dichiarato Fadel El-Zubi, Rappresentante della FAO in Iraq. “Grazie al sostegno dell’Unione Europea, le famiglie miglioreranno la loro capacità di recupero e la capacità di far fronte agli shock aumentando i loro guadagni netti“, ha detto.
Cash-for-work per migliorare l’accesso all’acqua
Attraverso attività cash-for-work (contanti in cambio di lavoro), 1.250 famiglie saranno in grado di guadagnare un reddito, e questo beneficerà direttamente circa 7.500 persone. I risultati di questo lavoro consentiranno anche agli agricoltori di accedere all’acqua per l’irrigazione delle colture e per il bestiame, attraverso il risanamento e la costruzione di bacini idrici, strade, argini fluviali e canali secondari.
“Una volta che questi importanti beni agricoli e infrastrutture di irrigazione saranno ripristinati, il progetto fornirà acqua per 70.000 ettari di terreni attualmente non produttivi che possono essere utilizzati per le colture invernali di grano e per le stagioni produttive primaverili e autunnali“, ha detto El-Zubi. “Ciò significa che 30.000 famiglie agricole vulnerabili (180.000 persone) saranno in grado di produrre nuovamente cibo sulla propria terra“.
Molte delle famiglie che partecipano alla componente cash-for-work del progetto non hanno altre entrate. I partecipanti includono donne e altri gruppi emarginati, con il lavoro a beneficio della comunità, nonché individui e famiglie.
La risposta umanitaria della FAO
Anche se il governo iracheno si sta concentrando sulla riabilitazione e il recupero, i bisogni umanitari rimangono. Nell’ambito del Piano di risposta umanitaria 2018, la FAO richiede 10,2 milioni di dollari per assistere 116.100 persone nelle aree di controllo delle epidemie animali e delle infestazioni parassitarie, e di controllo della sicurezza alimentare. A più lungo termine, nell’ambito del Programma di ripresa e resilienza dell’Iraq 2018-2019, la FAO richiede 76 milioni di dollari per assistere 1,6 milioni di persone ripristinando l’agricoltura, i sistemi idrici e la rivitalizzazione delle comunità.
L’attenzione della FAO continua a garantire che le famiglie rurali abbiano le risorse per ristabilire e proteggere i loro mezzi di sussistenza agricoli e costruire la loro capacità di recupero nel futuro. Il lavoro della FAO, in stretto coordinamento con il governo iracheno, sostiene le famiglie che ritornano in zone riconquistate, famiglie sfollate, comunità di accoglienza e rifugiati dalla Siria.