“Ho presentato un’interrogazione al Presidente Zingaretti, al fine di conoscere quali provvedimenti la Regione Lazio intende assumere per arginare il fenomeno della presenza dei cinghiali sui territori, anche in ordine agli ingenti danni che i suddetti animali stanno provocando ai tanti imprenditori del settore agricolo. Questi animali distruggono le coltivazioni delle tante imprese agricole presenti nei territori, provocando danni i cui indennizzi, da parte della Regione, o arrivano in ritardo, o sono di gran lunga inferiori rispetto ai danneggiamenti subiti”.
È quanto dichiara il Presidente della V Commissione Cultura, Spettacolo, Sport e Turismo della Regione Lazio, il Consigliere Regionale Pasquale Ciacciarelli.
“È necessario un piano di contenimento della fauna selvatica – aggiunge – in particolare degli ungulati. Bisogna prendere atto che in passato, una importante azione di monitoraggio e controllo dei sopracitati animali veniva operata dalla Polizia Provinciale, ma in seguito alla Legge Delrio di riforma delle Province, queste competenze sono state trasferite alle Regioni e quindi alla Regione Lazio. Recentemente, è stata sottoscritta una convenzione tra la Regione Lazio e la Polizia provinciale di Frosinone, che affida tuttavia al Corpo, solo compiti di vigilanza.
Servirebbe, al contrario, avere la pienezza della delega per consentire alla polizia provinciale di tornare ad essere incisiva nella gestione di questa emergenza cinghiali. Giova ricordare, a tal fine, che lo scorso anno nel Lazio sono stati abbattuti poco più di 15.000 cinghiali, 2.200 dei quali solo a Frosinone. Questi numeri testimoniano la dimensione del fenomeno.
La mancanza di un controllo capillare contribuisce, inoltre, alla prolificazione del prelievo illegale ad opera dei bracconieri, sostenuti indirettamente dall’esasperazione di agricoltori e allevatori che nonostante le barriere protettive non riescono ad arginare i danni provocati dai cinghiali. Necessario iniziare con la predisposizione di un piano di abbattimento per applicare e favorire un rapporto equilibrato tra le specie invasive e la popolazione locale.
Sto incontrando in queste settimane molti agricoltori, in particolare della zona del Cassinate, che da tempo lamentano la distruzione dei raccolti da parte della fauna selvatica, specie cinghiali e che hanno bisogno di un’azione concreta. Ho scritto, altresì, una lettera al Presidente della VIII Commissione Agricoltura della Regione Lazio, chiedendo la convocazione della stessa Commissione per ascoltare in audizione sia l’Assessore Regionale all’Agricoltura, sia le associazioni maggiormente rappresentative del settore agricolo e venatorio del Lazio, i rappresentanti delle Polizie Provinciali delle cinque province del Lazio, al fine di individuare tutti insieme il percorso più efficace ed efficiente per arginare il preoccupante fenomeno del proliferare degli ungulati. Orbene, è di tutta evidenza che un problema di così vasta portata, debba essere affrontato con l’importante contributo di competenze ed esperienze, non solo delle figure istituzionali di riferimento, ma anche con i principali stakeholders dei territori e dell’associazionismo di settore”.