Beni culturali: “svelati” i colori dell’ultimo Bronzino grazie a tecnologie ENEA e CNR

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La pala d’altare “Immacolata Concezione” del Bronzino è tornata nella Chiesa della Beata Vergine Maria Regina della Pace a Firenze dopo un restauro, realizzato con il supporto diagnostico di ENEA e CNR, che ha portato alla luce particolari inediti dell’ultima prova di uno dei più celebri pittori del manierismo italiano.

Nello specifico, l’ENEA ha effettuato la diagnostica sui pigmenti, sia quelli relativi alla materia pittorica originale che quelli presenti nelle ridipinture che si sono stratificate sul dipinto in passati interventi. Quest’analisi ha permesso ai restauratori di scoprire che, rispetto alle sue opere giovanili, Bronzino ha utilizzato in questa tavola una gamma di pigmenti molto ridotta e materie prime del tutto comuni, come l’azzurrite al posto del ben più prezioso azzurro lapislazzuli. Inoltre gran parte del cielo e dei volti dei santi erano stati completamente ridipinti per mascherare lo stato di abrasione degli originali, con un risultato molto lontano dalla pittura cinquecentesca.

Anche per questo restauro il nostro laboratorio ha messo in campo le analisi XRF (X Ray Fluorescence Analysis), tecnica di indagine non distruttiva che consente una valutazione semiquantitativa degli elementi chimici presenti su una superficie pittorica” spiega Claudio Seccaroni ricercatore del Laboratorio Tecnologie per l’Innovazione Sostenibile dell’ENEA.

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