Caldo: lo studio, con l’aumento delle temperature più depressioni e suicidi

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Se l’umore crolla nei mesi più freddi e bui, anche le ondate di caldo provocano uno stress non solo fisico. Temperature mensili superiori alla media sembrano infatti essere associate a una riduzione del benessere mentale e a lievi aumenti nel tasso di suicidi. A lanciare l’allarme è uno studio condotto in Stati Uniti e Messico, pubblicato online su ‘Nature Climate Change’. Che solleva numerosi timori nell’ottica del riscaldamento globale.
Il team di Marshall Burke della Stanford University (Usa) ha combinato i dati sul suicidio a livello di contea (Stati Uniti) o municipali (Messico) con le temperature giornaliere e mensili. Scoprendo così che l’aumento di 1 grado centigrado delle temperature medie mensili è associato una crescita del tasso di suicidi (mensile) dello 0,68% negli Stati Uniti (1968-2004) e del 2,1% in Messico (1990-2010).
Applicando un’analisi simile a a oltre 600 milioni di aggiornamenti social geolocalizzati negli Stati Uniti (2014-2015), gli autori hanno scoperto che temperature mensili più elevate erano anche associate su Twitter a un maggiore uso di quello che i ricercatori definiscono “un linguaggio depressivo”.
L’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute mentale costituisce una preoccupazione crescente. Questo studio fornisce prove su scala nazionale di un’associazione tra temperatura e suicidi, coerente in tutti i contesti geografici e socioeconomici.
I risultati ottenuti dal team non possono essere utilizzati per spiegare singoli casi di suicidio, e la ridotta percentuale di aumento ‘fotografata’ indica che ci sono altri fattori, più importanti, che influenzano i tassi di suicidio aggregati. Ma questi risultati suggeriscono un collegamento tra l’esposizione a temperature più elevate della media e un declino del benessere mentale, rivendicano gli scienziati. E consentono di stimare che, in assenza di cambiamenti climatici, ciò potrebbe portare tra 9.000 e 44.000 suicidi in più tra Stati Uniti e Messico entro il 2050.
Gli autori concludono mettendo in luce l’importanza di ulteriori studi per capire meglio perché la temperatura influenza l’inclinazione al suicidio, e attuare politiche per contrastare in futuro l’aumento delle temperature.

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