Chirurgia: su 30mila interventi di cancro al colon, solo il 35% in laparoscopia

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Su circa 30mila interventi chirurgici per tumore maligno al colon, solo il 35% viene realizzato con tecniche mini invasive che comportano notevoli vantaggi per il paziente e il Servizio sanitario nazionale.

Partendo da questi dati del Programma nazionale esiti (Pne) dell’Agenas, l’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi) in collaborazione con Johnson & Johnson Medical Spa ha presentato oggi a Roma la prima Academy di chirurgia mininvasiva del colon (Colon Mis Academy).

“Un progetto di formazione unico in Italia nato per favorire la diffusione delle metodologie mini invasive (chirurgia laparoscopica), le migliori disponibili dal punto di vista dell’efficacia e dell’efficienza nel trattamento chirurgico del tumore al colon”, evidenzia l’Acoi.

Il tumore maligno del colon è la seconda forma di cancro più comune in Italia con 53 mila nuove diagnosi stimate. “Malgrado la laparoscopia sia la tecnica con il maggiore rapporto costo-efficacia e rappresenti da anni, nel resto d’Europa – evidenzia l’Acoi – la procedura chirurgica preferita, consolidata e validata dalle evidenze clinico-scientifiche con vantaggi ampiamente dimostrati (risultati clinici ottimali, riduzione del 27% delle giornate di degenza, meno complicanze, meno perdite ematiche, meno analgesici contro il dolore, un deciso contenimento dei costi) c’è un ritardo ancora meno accettabile viste le molte eccellenze della chirurgia italiana attive nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecniche mini invasive”.

“La Colon Mis Academy è nata per offrire un contributo importante nello sviluppo di una metodologia standardizzata di formazione avanzata in chirurgia colica mini invasiva, con l’obiettivo finale di favorire la diffusione ormai indispensabile – evidenziano i chirurghi – di questo trattamento chirurgico su tutto il territorio nazionale e far sì che i pazienti accedano allo standard di cura migliore ed in linea con l’evidenza clinica più recente, con importanti benefici sulla loro qualità della vita”. 

“I pazienti italiani non sono tutti uguali, non essendo garantita a tutti la stessa qualità delle cure e attraverso la formazione avanzata dei chirurghi, la Colon Mis Academy nasce proprio per promuovere un deciso miglioramento nell’ambito della cura di una forma tumorale ad elevata insorgenza – commenta Pierluigi Marini, presidente Acoi – Attraverso il programma Pne di Agenas, sono stati individuati in tutta Italia gli ospedali coinvolti nel progetto, scelti in base al potenziale miglioramento in base ai volumi d’intervento; sono stati consultati i rispettivi direttori delle singole Unità operative complesse di chirurgia, ed i direttori di alcune asl allo scopo di stilare un accordo per rendere esecutiva l’Academy”.

“I direttori hanno poi individuato i discenti con la maggiore predisposizione alla acquisizione della metodica – prosegue Marini – Sono stati inoltre selezionati 9 centri ad alti volumi ed alte percentuali di attività laparoscopica per poter garantire una adeguata fase di tirocinio ed il 23 Luglio ci sarà l’avvio delle attività. La Colon Mis Academy è un passo avanti per la chirurgia italiana, a beneficio dei pazienti”.

Il percorso formativo durerà un anno e comprenderà sia lezioni teoriche, sia esercitazioni pratiche integrate da prove intermedie di valutazione. Al superamento del percorso verrà rilasciata da Acoi una certificazione che attesterà le competenze acquisite dagli allievi durante l’anno.

“Johnson & Johnson Medical Spa è da sempre fortemente impegnata al fianco di tutti gli interlocutori del sistema salute, tra cui le più prestigiose realtà scientifiche del panorama italiano, per migliorare concretamente la salute dei cittadini italiani non solo con i propri prodotti e servizi a valore aggiunto, ma anche attraverso la creazione di progetti integrati di partnership come quello della Colon Mis Academy presentato oggi – ha concluso Silvia De Dominicis, Amministratore Delegato di Johnson & Johnson Medical SpA – Crediamo fortemente nel valore dell’educazione medico-scientifica e il nostro sostegno a questo progetto ne è una concreta dimostrazione”. 

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