Cristiano Ronaldo, ecco il vero motivo per il quale non ha tatuaggi

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David Beckham ha oltre 40 tatuaggi, sulla schiena di Zlatan Ibrahimovic o sul collo di Radja Nainggolan, giusto per citarne alcuni, è quasi impossibile trovare un lembo di pelle che non sia ricoperto di inchiostro. Ormai quella dei tatuaggi è una moda, quasi “rigorosa”, in voga tra i calciatori, che spesso decidono di usare il loro corpo per rendere omaggio ai loro cari.

Se questa può sembrare una motivazione toccante, allora quella di Cristiano Ronaldo, mega star del calcio mondiale, in questi giorni più che mai protagonista assoluto delle vicende di calciomercato, vi lascerà di stucco. Ronaldo è, infatti, uno dei pochi calciatori ad aver rifiutato di seguire questa “tendenza”: mostra spesso i suoi muscoli e la sua forma fisica statuaria, ma non c’è stata una sola volta in cui sulla sua pelle sia stato scorto un segno di inchiostro.

Il motivo è semplice ma allo stesso tempo profondo: Cristiano Ronaldo è un donatore di sangue e incoraggia apertamente i suoi fan e i suoi follower a donare.  La stella portoghese è un donatore regolare e considerando che, dopo aver fatto un tatuaggio, bisogna aspettare almeno 4 mesi per poter donare, è comprensibile perché abbia optato per tale scelta.

cristiano ronaldo donatore sangueLo scorso dicembre, Ronaldo ha postato una foto dall’ospedale, in cui si vedeva chiaramente che stava donando il suo sangue. In occasione del World Blood Donor Day, la Giornata Mondiale del Donatore di sangue, che si celebra il 14 giugno, ha condiviso lo stesso messaggio per sensibilizzare i suoi 71,3 milioni di follower su Twitter.

Cristiano Ronaldo è anche un donatore di midollo osseo e la malattia che ha colpito il figlio del suo ex compagno di nazionale Carlos Martins è uno dei motivi che spinge il campione verso questa scelta, poiché il processo richiede anche la donazione delle cellule staminali ematiche periferiche.

Insomma, ecco un ulteriore motivo che distingue la stella portoghese da quasi tutti gli altri calciatori del panorama mondiale. In questo caso non si tratta di un rifiuto di seguire le mode per la semplice volontà di emergere tra la massa. La decisione dietro questa scelta rivela l’animo generoso e altruista del campione, dimostrato anche sul terreno di gioco.

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