Il 27 luglio assisteremo ad un raro fenomeno astronomico: l’eclissi totale di luna più lunga del secolo. Mentre la Terra si ritroverà in un perfetto allineamento con la luna e il sole, la sua ombra coprirà interamente la luna. Piuttosto che apparire come un punto nero nel cielo, il nostro unico satellite naturale emanerà una sfumatura rossa, in quella che viene definita “Luna di sangue”.
Mentre ai giorni nostri gli appassionati di osservazioni spaziali guarderanno il cielo incantati, un tempo le persone consideravano il cambiamento del colore lunare come il segno di una sventura o del giudizio universale.
Colombo spiegò agli Aruachi che il suo dio era infuriato per il fatto che stessero negando loro il cibo. Il dio avrebbe quindi fatto sparire la luna o l’avrebbe incendiata in 3 giorni. Quando sorse, la “Luna di sangue” terrorizzò gli Aruachi, che accettarono di dare a Colombo e ai suoi uomini tutto ciò di cui avessero bisogno a patto che chiedessero al loro dio di riportare indietro la luna normale.
Esistono molte storie di popolazioni indigene terrorizzate dalle eclissi. Alcuni popoli dell’Australia, per esempio, associavano il colore rosso con il demonio, il sangue o il fuoco e lo consideravano un segno quando appariva su qualcosa nel cielo, come meteore, aurore o la luna. La luna di sangue per gli aborigeni era vista come l’uomo luna ricoperto di sangue che proveniva dai morti, spiega Duane Hamacher, astronomo della Monash University in Australia.
“Normalmente, il cielo è prevedibile. Quindi, quando si verifica qualcosa che è insolito e non rientra in quello schema prevedibile, spesso potrebbe causare un senso di stupore o addirittura paura. Diverse culture assegnano diversi significati al mondo che le circonda. Ora che quasi ovunque nel mondo le persone conoscono la spiegazione scientifica di come si verificano le eclissi lunari, sappiamo che non c’è bisogno di avere paura”, conclude Hamacher.