“Luna di sangue”, dalla Mesopotamia a Cristoforo Colombo, all’Australia: ecco perché le persone erano terrorizzate quando la luna cambiava colore

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Il 27 luglio assisteremo ad un raro fenomeno astronomico: l’eclissi totale di luna più lunga del secolo. Mentre la Terra si ritroverà in un perfetto allineamento con la luna e il sole, la sua ombra coprirà interamente la luna. Piuttosto che apparire come un punto nero nel cielo, il nostro unico satellite naturale emanerà una sfumatura rossa, in quella che viene definita “Luna di sangue”.

Mentre ai giorni nostri gli appassionati di osservazioni spaziali guarderanno il cielo incantati, un tempo le persone consideravano il cambiamento del colore lunare come il segno di una sventura o del giudizio universale.

eclissi luna di sanguePer esempio, le tradizioni popolari suggeriscono che Cristoforo Colombo sapesse che si sarebbe verificata un’eclissi di luna il 29 febbraio 1504 e abbia usato questa conoscenza a suo vantaggio. Colombo e i suoi uomini erano rimasti bloccati su un’isola (l’attuale Giamaica) per oltre 6 mesi. Con il passare del tempo, l’iniziale generosità che gli indigeni, gli Aruachi, avevano dimostrato cominciò a venir meno. Con la fame che incombeva, Colombo fece affidamento ad un almanacco pubblicato da un matematico e astronomo tedesco,  Johannes Müller von Königsberg, per scoprire che un’eclissi lunare totale era in arrivo.

Colombo spiegò agli Aruachi che il suo dio era infuriato per il fatto che stessero negando loro il cibo. Il dio avrebbe quindi fatto sparire la luna o l’avrebbe incendiata in 3 giorni. Quando sorse, la “Luna di sangue” terrorizzò gli Aruachi, che accettarono di dare a Colombo e ai suoi uomini tutto ciò di cui avessero bisogno a patto che chiedessero al loro dio di riportare indietro la luna normale.

Normalmente, la luce del sole colpisce la luna in maniera diretta, motivo per il quale è bianca e luminosa. Durante un’eclissi, la Terra si muove tra il sole e la luna e filtra la luce. Quando la luce bianca colpisce l’atmosfera terrestre, disperde la luce blu ma spinge quella rossa verso la luna, trasformandola in una “Luna di sangue”. La quantità di luce che raggiunge la luna e quindi la sfumatura di rosso o arancione che essa acquisisce dipendono da altri fattori come la quantità di acqua o polvere presenti nell’atmosfera quel giorno, la temperatura o l’umidità.

Esistono molte storie di popolazioni indigene terrorizzate dalle eclissi. Alcuni popoli dell’Australia, per esempio, associavano il colore rosso con il demonio, il sangue o il fuoco e lo consideravano un segno quando appariva su qualcosa nel cielo, come meteore, aurore o la luna. La luna di sangue per gli aborigeni era vista come l’uomo luna ricoperto di sangue che proveniva dai morti, spiega Duane Hamacher, astronomo della Monash University in Australia.

Alcuni antichi miti della Mesopotamia dipingevano un’eclissi lunare come il risultato di un attacco di 7 demoni, mentre gli Inca la vedevano come l’attacco di un giaguaro alla luna. Per salvare la luna e gli abitanti della Terra che sarebbero potute diventare le prossime vittime, gli Inca facevano molto rumore e colpivano i loro cani per farli latrare.

Normalmente, il cielo è prevedibile. Quindi, quando si verifica qualcosa che è insolito e non rientra in quello schema prevedibile, spesso potrebbe causare un senso di stupore o addirittura paura. Diverse culture assegnano diversi significati al mondo che le circonda. Ora che quasi ovunque nel mondo le persone conoscono la spiegazione scientifica di come si verificano le eclissi lunari, sappiamo che non c’è bisogno di avere paura”, conclude Hamacher.

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