Le eclissi, che siano di sole o di luna, sono eventi spettacolari, ampiamente anticipati da astronomi, fotografi e appassionati. L’eclissi lunare totale di ieri, 27 luglio, ha tenuto con il naso all’insù milioni di persone nel mondo, affascinate dal colore rosso sangue della luna. Ora siamo già in attesa della prossima eclissi del 21 gennaio o dell’evento astronomico del millennio, l’eclissi solare totale del 2027. Eppure non è sempre stato così.
Nelle eclissi di sole, per esempio, il graduale oscuramento del sole era, una volta, causa di allarme, collegato a cattivi auspici o attività degli dei. In tutta la storia, le culture del mondo hanno cercato di fornire spiegazioni per le eclissi e le leggende correlate agli eventi sono alquanto tragiche.
Al buio
La parola eclissi deriva dal greco “ekleipsis”, che significa “abbandono”, ha scritto Krupp nel suo libro “Beyond the Blue Horizon: Myths and Legends of the Sun, Moon, Stars and Planets” del 1992. E durante un’eclissi, quando il sole “abbandonava” le persone all’oscurità, molti temevano l’anticipazione di una catastrofe. Nell’antica Mesopotamia, si diceva che l’eclissi annunciasse la morte di un re potente e che sarebbe venuta “un’alluvione e che Ramman, dio del tempo e della tempesta, avrebbe diminuito il raccolto della terra”.
In Australia, le eclissi erano viste in maniera negativa da molti gruppi aborigeni, che le associavano frequentemente a cattivi presagi, malefici, malattie, sangue e morte. Medici e anziani avrebbero cercato di contrastare i cattivi presagi dell’eclissi cantando e lanciando oggetti sacri verso il sole.
Ingoiare il sole
Per i Vichinghi, le eclissi erano causate da un lupo, il cui nome, Skoll, significava repulsione. Le persone cercavano di salvare il sole facendo quanto più rumore possibile per spaventare il lupo e fargli abbandonare il suo pasto. E alcuni di questi predatori affamati assumevano forme ancora più spaventose.
I popoli jugoslavi collegavano le eclissi solari ad un tipo di lupo mannaro chiamato vukodlak, mentre i Tatari della Siberia occidentale parlavano di un vampiro che cercava di ingoiare il sole, non riuscendoci perché si ustionava la lingua. In Corea, il re della “Terra dell’oscurità” inviava i suoi cani a rubare il sole per illuminare il suo regno buio.
Nell’antico poema indiano “Mahabharata”, la testa del demone Rahu, decapitato dal dio Vishnu che voleva bere una pozione per l’immortalità, inseguiva il sole che l’aveva tradito, tentando di ingoiarlo. Ma anche quando ci riusciva, era solo questione di tempo prima che il sole riapparisse, passando attraverso la gola ferita del demone.
Matrimonio cosmico
Altre storie sulle eclissi assegnano un ruolo anche alla luna per la sparizione del sole, secondo Jarita Holbrook, professoressa di fisica dell’University of the Western Cape in Sud Africa. “La Mesoamerica e parti dell’Africa descrivono il sole e la luna che combattono durante le eclissi. Poi vi è il matrimonio del sole e della luna tra i popoli del Nord America. Questo matrimonio è spesso un atto di creazione nei miti”, spiega Holbrook. Durante l’insolita oscurità di un’eclissi solare, alcuni pianeti e alcune stelle potrebbero diventare visibili, alimentando i miti secondo cui l’accoppiamento cosmico del sole e della luna produce la “nascita” di altri oggetti nel cielo.