Il tema della fertilità è di fondamentale importanza, ma quanto ne sanno i giovani di oggi – possibili genitori di domani – in materia? Non molto, secondo quanto emerge da una nuova ricerca pubblicata su Human Fertility.
L’indagine mostra infatti che la maggior parte degli studenti universitari sottovaluta l’impatto dell’età sulla fertilità femminile e maschile e meno della metà sa indicare esattamente quando inizia il declino.
Lo studio, condotto da un team di ricercatori guidato da Eugénie Prior della Victorian Assisted Reproductive Treatment Authority di Melbourne, si basa su una survey su larga scala che ha coinvolto universitari australiani, in totale 1.215, intervistati tramite un questionario online anonimo sulle intenzioni e aspettative in fatto di genitorialità e sulle loro conoscenze relative alla fertilità.
Nel dettaglio, spiegano gli autori, solo il 38% dei ragazzi e il 45% delle ragazze ha identificato correttamente i 35-39 anni come l’età in cui la fertilità femminile cala significativamente. E in percentuali ancora più basse – il 18,3% dei ragazzi e il 16,9% delle ragazze – sono stati in grado di indicare correttamente 45-49 anni come l’età in cui diminuisce la fertilità maschile.
Lo studio ha però anche rilevato che avere figli è ugualmente importante per studenti e studentesse e che l’intenzione espressa da molti di loro è quella di completare la famiglia prima che si verifichi il calo della fertilità.
Tuttavia, gli studenti dicono di aspettarsi di raggiungere molti altri obiettivi di vita prima di diventare genitori. Meno del 10% degli intervistati ha dichiarato di non volere figli, mentre il 75% di chi si vede mamma o papà in futuro desidera 2 o più pargoli.
Avere una relazione stabile, poter contare su un partner con cui condividere responsabilità e sentirsi sufficientemente maturi sono stati valutati da maschi e femmine (oltre il 90%) come tre condizioni importanti o molto importanti per poter avere figli. Le ragazze erano inoltre più propense dei ragazzi a indicare anche fattori come completare gli studi, avanzare nella propria professione, avere un lavoro che possa combinarsi bene con la genitorialità e avere accesso a servizi di assistenza all’infanzia.
“Il nostro studio – commenta Prior – dimostra che gli studenti universitari vogliono diventare genitori un giorno, ma la maggior parte di loro ha anche aspettative irrealistiche su ciò che intende realizzare prima del concepimento, da un punto di vista finanziario e di carriera. E’ necessario quindi educare i giovani sui limiti della fertilità e supportarli affinché diventino genitori in una fase che è biologicamente ideale, bilanciando gli obiettivi di vita che vogliono raggiungere”.
Lo studio, concludono gli autori, mette infatti in evidenza la difficoltà universale che molti giovani – e in particolare le ragazze con istruzione universitaria – incontrano nel riuscire a mettere in equilibrio aspirazioni concorrenti: dallo studio all’avanzamento professionale, fino alla maternità e paternità in un’età in cui le chance di coronare il sogno di una famiglia sono più alte.