Come preannunciato, il bilancio delle vittime del maltempo in Giappone occidentale non fa che aggravarsi: il governo ha reso noto che, al momento, i morti provocati dalle piogge torrenziali sono 179, mentre i dispersi sarebbero almeno 60. Tra le aree più colpite Kurashiki, dove un fiume è esondato spazzando via intere aree residenziali e uccidendo oltre 40 persone.
Decine di migliaia di soccorritori stanno ancora scavando nel fango e nelle macerie, alla ricerca di decine di persone disperse da cinque giorni.
Le precipitazioni da record hanno causato alluvioni e frane che hanno travolto le abitazioni in una vasta area. Il maggior numero di morti si è registrato a Hiroshima e nei dintorni.
L’agenzia meteo nazionale avverte che, da oggi e per i prossimi 7 giorni, le temperature nelle aree colpite dalle alluvioni potrebbero superare i 35°C: oltre 7mila sfollati sono a rischio colpi di calore e intossicazioni alimentari a causa del caldo intenso e persistente.
Secondo il ministero della Salute giapponese, la fornitura di acqua potabile risultava interrotta in 255 mila case in 12 prefetture, e quasi 16mila complessi abitativi hanno subito l’interruzione di collegamenti telefonici e internet.
Il premier giapponese, Shinzo Abe, è atteso oggi nelle zone colpite. Abe, che ha annullato un giro in quattro Paesi, tra cui Francia e Belgio, è partito da Tokyo di prima mattina per recarsi a sorvolare la provincia di Okayama, una delle più colpite insieme a quella di Hiroshima, e a visitare diversi luoghi interessati dall’ondata di maltempo. Si tratta della più grave catastrofe legata a un fenomeno meteorologico nell’arcipelago dal 1982.