Ragazzi bloccati nella grotta in Thailandia, esperto: rischio ipossia, “devono essere portati fuori prima possibile”

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Il livello di ossigeno all’interno della grotta, in cui sono bloccati 12 giovani calciatori ed il loro allenatore dal 23 giugno, è sceso al 15%: lo hanno riferito le autorità thailandesi (il livello abituale è intorno al 21%). A far abbassare il livello di ossigeno all’interno della grotta è stata la presenza di centinaia di soccorritori, ha spiegato in un briefing Narongsak Osatanakorn, governatore della provincia di Chiang Rai.

Una considerazione di carattere generale è che nelle grotte in genere si respira, ma ovviamente il ricambio può essere molto più lento – spiega Mario Mazzoli, general manager di Assonet (Archeologia subacquea speleologia organizzazione Network) ed esperto di strategie di soccorso -. Se ci sono tante persone che consumano ossigeno l’aria si può saturare. A questo si aggiunge il fatto che alzandosi l’acqua comprime l’aria soprastante, e questo fa calare ulteriormente il ricambio. Di solito quando si fanno immersioni in grotte ‘sospette’ prima di togliere la maschera si analizza l’aria.”

Fabio Paoletti, sommozzatore del gruppo speleo dei Vigili del Fuoco e istruttore speleosub, spiega cosa accade quando ci si trova in una grotta e i livelli di ossigeno sono in diminuzione: “Nelle grotte c’è sempre un ricambio d’aria, dovuto alla differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno. Il problema e’ che quando si creano dei tappi, come in questo caso hanno fatto i sifoni d’acqua, il ricambio non c’e’ piu’ e dunque si riduce la quantità d’ossigeno“. “L’aria è composta dal 21% di ossigeno, dal 78% di azoto e da un 1% di altri gas. Noi respiriamo tutto ma l’azoto lo ributtiamo fuori mentre l’ossigeno viene bruciato in parte dalle cellule. E quando la percentuale d’ossigeno che respiriamo arriva tra il 16% e il 18% si cominciano a verificare problemi di ipossia, cioe’ appunto di carenza d’ossigeno“. “Mancano le forze, si sviene e si muore“.
Quei ragazzi devono essere portati fuori prima possibile. Quando questo possa avvenire, non possiamo saperlo da qui, perche’ non conosciamo né la quantità di ossigeno presente nella grotta ne’ quanto possano influire le piogge che stanno cadendo sulla zona. Ma vanno portati fuori al più presto“. “Più restano lì dentro e più perdono coscienza e forza di volontà. Inoltre potrebbero avere qualche problema di ipotermia, e sicuramente il fatto di essere al buio da giorni non aiuta. Inoltre, c’è la questione psicologica che va tenuta presente, più tempo passano lì dentro e più la loro condizione peggiora“.

AFP/LaPresse

Paoletti spiega anche quali sono i problemi che si troveranno ad affrontare i ragazzi: “Il passaggio più complesso è sicuramente il sifone d’acqua, ma in realtà la cosa più difficile per quei ragazzi e’ entrare in acqua“. Secondo l’esperto la soluzione migliore è quella che si sta tentando di mettere in atto: addestrare i giovani calciatori ad uscire con i respiratori. “In questo modo avrebbero maschere in grado di coprire tutto il volto e lasciare naso e bocca all’asciutto. Inoltre queste maschere consentono di poter parlare con i soccorritori e questo li aiuterebbe ulteriormente in una situazione difficile“.
Immergersi è sicuramente la cosa più difficile: sei in una situazione dove non vedi assolutamente nulla e questa è una condizione che fa aumentare l’angoscia e la paura. Che, a loro volta, non fanno più ragionare. All’inizio riesci a mantenere il controllo ma poi, quando il buio non finisce, la paura ti assale e può portarti a non ragionare“.

Il magnate Elon Musk ha messo a disposizione del governo thailandese i suoi ingegneri per tirare fuori dalla grotta i ragazzi intrappolati: si tratta di tecnici dell’azienda The Boring Company, specializzata nella costruzione di tunnel innovativi, e della compagnia spaziale SpaceX. Il loro arrivo sul posto è previsto per domani, per valutare la possibilità di realizzare una galleria per accedere alla cavità o addirittura “un tunnel d’aria” sott’acqua per consentire ai giovani calciatori di essere salvati in sicurezza.

Scoperto cunicolo vicino alla grotta, verifiche in corso

AFP/LaPresse

Una pattuglia della polizia thailandese ha fatto sapere di aver scoperto un camino di collegamento tra l’esterno e il tunnel dove è rimasto intrappolato il gruppo di ragazzini. Il cunicolo si trova a 150-200 metri dalla caverna in cui i 12 bambini e il loro allenatore sono bloccati, hanno riferito i media locali, e sarebbe profondo tra 80 e 100 metri. Il generale Suchart Teerasawat, ispettore della polizia, ha spiegato che si tratta di un passaggio largo circa un metro, che poliziotti e soccorritori esploreranno per valutare se porti alla grotta. Se fosse così, creerebbe una possibilità meno rischiosa per salvare il gruppo.

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