In Thailandia è iniziata la missione per recuperare i 12 giovani calciatori intrappolati nella grotta di Tham Luang assieme al loro allenatore dallo scorso 23 giugno: le squadre dei soccorritori sono entrate nella grotta alle 10 ora locale (le 5 del mattino in Italia), secondo quanto spiegato ai giornalisti dal governatore della provincia di Chiang Rai, Narongsak Osottanakorn. “Confermo che siamo pronti per l’operazione oggi” ha dichiarato il governatore: “Il tempo è bello, il livello dell’acqua è buono, i subacquei sono pronti, i ragazzi sono fisicamente, emotivamente e mentalmente pronti a uscire“.
L’operazione prevede che ogni ragazzo venga scortato da due sommozzatori: saranno portati via gradualmente, uno alla volta, ha precisato Narongsak.
I soccorritori ritengono che l’operazione sia completata al più presto entro le 21 ora locale: il governatore ha avvertito però che potrebbero volerci due giorni per concludere la missione.
Nel salvataggio sono coinvolti 18 subacquei di cui 13 stranieri e 5 thailandesi.
I sub dovranno percorrere 1.7 chilometri, tra andata e ritorno il percorso richiederà 11 ore. Per questo le operazioni potrebbero durare 2 giorni e saranno dipendenti dalla condizioni del tempo.
I livelli dell’acqua all’interno della grotta sono diminuiti a sufficienza negli ultimi giorni – grazie alle intense operazioni di drenaggio – e ora i ragazzi possono attraversare alcuni passaggi della grotta camminando, ha dichiarato Narongsak.
Non c’è più tempo, bisogna portarli fuori
La montagna che ricopre la grotta è costantemente circondata da nuvole che minacciano le sorti del salvataggio: un’eventuale innalzamento del livello d’acqua all’interno potrebbe complicare e allungare i tempi delle operazioni di recupero. Annunciando il vita libera al blitz, i responsabili dei soccorsi avevano menzionato l’alta probabilità di precipitazioni in arrivo.
“Le piogge sono una delle principali preoccupazioni, l’acqua potrebbe tornare a inondare i tunnel“, ha spiegato il governatore, ricordando che oggi è previsto un intensificarsi delle precipitazioni.
Si lavora freneticamente per rimuovere pietre e altri ostacoli dall’uscita. Le correnti d’acqua all’interno della grotta nei giorni scorsi erano forti, la visibilità era inesistente in alcuni punti e il percorso sott’acqua era complicato da molti passaggi stretti e rocce ripide. Inoltre, alcuni dei ragazzi non sanno nuotare.
Il campo all’imbocco della grotta Tham Luang, da dove partono le operazioni di soccorso, è stato sgombrato dagli oltre mille giornalisti tra stranieri e thailandesi, ed è stato montato un telo che impedisce la visuale dall’esterno.