Continuano a rimanere avvolte nel mistero le reali condizioni di salute di Sergio Marchionne, che è ricoverato in “coma profondo” in una clinica di Zurigo in “condizioni irreversibili“, alla presenza dei familiari. I dirigenti del gruppo Fiat Chrysler continuano a parlare del manager che ha risollevato l’azienda con scelte coraggiose e lungimiranti come se fosse già morto, al passato. L’indiscrezione lanciata da Dagospia, secondo cui avrebbe avuto un tumore al polmone, non è stata confermata (ma al momento neanche smentita). Si moltiplicano le testimonianza di chi l’ha visto “stanco, gonfio e affaticato” negli ultimi tempi, e addirittura chi l’ha visto entrare nella clinica di Zurigo “letteralmente stremato e finiscamente sfinito“. Tutte testimonianze, però, che arrivano adesso, col senno di poi, e quindi lasciano qualche dubbio sulla veridicità delle stesse.
Il top manager è ricoverato nell’ospedale svizzero da oltre tre settimane dopo un’operazione alla spalla destra che si doveva risolvere con un breve periodo di convalescenza. Le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate nei giorni scorsi, tanto che è stato accelerato il processo di transizione nel gruppo automobilistico.
Intanto nelle immagini a corredo dell’articolo le ultime immagini (foto Lapresse) di Marchionne, il 26 giugno quando ha consegnato una speciale Jeep Wrangler all’Arma dei carabinieri.