Da Stromboli al Marsili, il rischio vulcanico del mar Tirreno: attivato il sistema di allarme anti-tsunami alle isole Eolie [VIDEO]

  • Lo tsunami del 31 dicembre 2002 a Stromboli
    Lo tsunami del 31 dicembre 2002 a Stromboli
  • Lo tsunami del 31 dicembre 2002 a Stromboli
    Lo tsunami del 31 dicembre 2002 a Stromboli
  • Immagine di repertorio
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MeteoWeb

I crateri? Super sorvegliati e da oggi con le sirene Eolie maggiore sicurezza per isolani e turisti“. Lo ha detto il capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli alle isole Eolie da ieri per l’apertura stagionale del centro informativo Marcello Carapezza dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e la contestuale inaugurazione del sistema di allertamento acustico anti-tsunami. E’ il primo test di funzionamento delle nove sirene acustiche posizionate su Stromboli, Ginostra, Panarea e Milazzo. Le prove, effettuate dal Comune di Lipari, sono state precedute da un messaggio vocale multilingue, trasmesso attraverso le stesse sirene, a cui è seguita la verifica del funzionamento dell’allarme acustico. “Oltre all’utilizzo delle nove sirene – aggiunge il capo della Protezione civile – interconnesse tra loro attraverso una rete radio dedicata e collegate ad una postazione di gestione remota che ne garantisce l’attivazione simultanea in caso di emergenza, il sistema di allertamento per il rischio maremoto per le isole Eolie, si compone anche di un accurato monitoraggio multi-parametrico dell’attivita’ vulcanica, gestito dall’Ingv e dall’Universita’ di Firenze. Attraverso due boe ondametriche, posizionate a largo di Stromboli in prossimita’ della costa – sottolinea Borrelliil sistema di monitoraggio identifica in tempo reale possibili anomalie, tra cui anche l’individuazione delle onde di maremoto innescato da un eventuale collasso della Sciara del fuoco“. “Il sistema di allertamento acustico – aggiunge Borellioltre che per il rischio maremoto, puo’ essere uno strumento utile per fornire messaggi di allerta alla popolazione anche per altre tipologie di rischio che consentano una prevedibilita’ nell’evoluzione dei fenomeni. Nel caso, invece, di eventi improvvisi ed imprevedibili – conclude il capo della Protezione civile – il sistema potrà essere comunque utilizzato per dare un segnale di allarme alla popolazione“.

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