È in orbita dal 2 dicembre 1995, è frutto di una collaborazione tra Nasa ed Esa e il suo compito è studiare la struttura interna del Sole, la sua vasta atmosfera e le origini del vento solare: si tratta della sonda Soho (Solar & Heliospheric Observatory), i cui dati sono stati ora sottoposti ad un processo di sonificazione che permette alla comunità scientifica e al grande pubblico di ascoltare le attività del Sole, come, ad esempio, le onde e le eruzioni.
La conversione dei dati in suono, una metodologia utilizzata di frequente da molti team di ricercatori per presentare temi scientifici in maniera accattivante, è stata realizzata presso i laboratori di Fisica Sperimentale dell’Università di Stanford (Stanford Experimental Physics Lab) dal senior scientist Alexander G. Kosovichev. I suoni ricavati dai dati di Soho, che inizialmente doveva essere operativa sino al 1998 e invece tra qualche mese festeggerà 23 anni in orbita, consentono agli addetti ai lavori di avere una rappresentazione concreta della vitalità solare e di studiare, da un punto di vista differente, una gamma di svariati fenomeni dinamici del Sole, dai brillamenti (flares) alle emissioni di massa coronale (Cme, coronal mass ejection).
Nello specifico – spiega Global Science – i suoni derivano dalle informazioni raccolte dallo strumento Mdi(Michelson Doppler Imager) della sonda, opportunamente processate per eliminare fattori di disturbo, come gli effetti connessi al movimento di Soho, e selezionare solo onde sonore ‘pulite’. Le armonie solari sono state poi utilizzate per realizzare ‘Solarium’, un’installazione immersiva per il grande pubblico allestita presso il Goddard Space Flight Center della Nasa.