Terremoto, Pirozzi lancia l’allarme: “c’è il rischio che le casette dei terremotati vadano agli immigrati”

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Sergio Pirozzi, Consigliere regionale del Lazio e Presidente della Commissione emergenze e grandi rischi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sui SAE (strutture abitative di emergenza). “La questione è complessa –ha affermato Pirozzi-. In questi anni si sono avvicendati due commissari e parecchie volte abbiamo riscontrato la mancata conoscenza dei territori, del fatto che non tutti i terremoti sono uguali, che ci vorrebbero procedure diverse.  Nella Legge di stabilità del dicembre 2017 è inserita una norma che richiede alla Protezione civile di sondare il terreno per un eventuale esproprio dei terreni su cui risiedono i SAE. Era una soluzione che avevamo già rifiutato a gennaio 2018, e che invece non solo non è stata stralciata ma anzi: gli si dà attuazione aprendo così la strada alla futura speculazione. Come è successo per gli sms solidali e oggi accadesse questa cosa, si tradirebbe il patto tra Stato e cittadini. Si tratta di 530 abitazioni in un parco nazionale, significa deturpare il territorio. Queste case sono provvisorie, immagina il giorno che le persone tornano nella loro originaria abitazione, le case rimangono lì e potrebbe succedere di tutto. Potrebbe succedere che il prefetto decida di dare quelle case ai rifugiati, che nel 95% vengono in Italia per motivi economici, non sono quelli che scappano da guerre e carestie. Una volta che le persone vanno via dalle casette, si deve ripristinare lo stato originario di quei territori che sono agricoli”.

Sulla ricostruzione. “Mi aspetto per settembre un cambio di passo –ha dichiarato Pirozzi-. Bisogna fare un cratere ristretto e fare provvedimenti ad hoc per i comuni che hanno avuto la distruzione, anziché trattare tutti allo stesso modo. Parliamo di comuni che hanno dei pregi straordinari a livello ambientale, culinario, economico e che rischiano di morire. Mai tradire il patto tra Stato e cittadini”.

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