I soccorritori sono impegnati nelle operazioni per trarre in salvo i ragazzini thailandesi rimasti intrappolati il 23 giugno scorso con l’allenatore della loro squadra di calcio all’interno di una grotta sotterranea inondata dalle piogge: vogliono “essere certi al cento per cento” di poterli fare uscire in sicurezza, spiega il governatore della provincia di Chiang Rai, Narongsak Osotthanakorn, dove è situata la cavità naturale di Tham Luang-Khun Nam Nang Non, un migliaio di chilometri a nord di Bangkok. Non è ancora stato definito il momento in cui verrà avviata l’operazione di evacuazione. “Siamo arrivati fin qui. In nessun modo li perderemo nella fase di uscita“, ha assicurato il dovernatore.
I 12 ragazzi, di età compresa tra gli 11 ed i 16 anni, sono stati esaminati da un medico ed hanno ricevuto bevande energetiche. “Nessuno di loro è in condizioni gravi. La maggior parte soffre di problemi minori“.
I ragazzi e il loro allenatore riceveranno cibo per quattro mesi mentre si prepareranno all’immersione che permetterà loro di uscire: lo riferisce l’esercito.
I ragazzi sono stati trovati rannicchiati su una sporgenza in una grotta allagata. Cibo e forniture mediche, compresi gel ad alto contenuto calorico e paracetamolo, sono già stati forniti al gruppo oggi. “Invieremo altro cibo per permettere loro di resistere almeno quattro mesi e li addestreremo ad immergersi mentre continuiamo a scaricare l’acqua“, ha detto il capitano della Marina Anand Surawan.
E’ possibile che il salvataggio richieda mesi se non impareranno prima a immergersi con l’attrezzatura da sub, ha spiegato l’esercito poche ore dopo il loro ritrovamento da parte dei due sommozzatori britannici.
A tutti saranno impartite lezioni di nuoto: nessuno di loro, infatti, sa nuotare, e, essendo debilitati, potrebbe essere rischioso tentare di farli immergere al buio, in acque fangose e tra forti correnti per fargli seguire un tragitto che un sub esperto percorre in sei ore.
Al momento la priorità è pompare via l’acqua dalla grotta (10.000 litri all’ora) per aprire un varco: si teme però che le piogge attese nei prossimi giorni possano allungare i tempi e richiedere “mesi” per un salvataggio, ha precisato il capitano della Marina Anand Surawan. Un’alternativa potrebbe essere quella di aprire un varco dall’alto per tirarli fuori.
All’operazione di ricerca hanno partecipato soccorritori da sette paesi, tra cui cinesi, americani, britannici e australiani, che affiancano un migliaio di militari thailandesi.