I genitori dei 12 ragazzi thailandesi intrappolati da due settimane nella grotta Tham Luang hanno risposto alla lettera inviata dall’allenatore che ha portato i loro figli lì, spiegando che non vogliono che si senta in colpa. Lo scrive il quotidiano thailandese The Nation, riportando estratti dei messaggi scritti che le famiglie hanno fatto recapitare al gruppo bloccato da due settimane, dopo che ieri sera avevano ricevuto le lettere dei ragazzi e anche le scuse da parte dell’allenatore.
“Tutti i genitori chiedono gentilmente a Ek – il soprannome dell’allenatore – di prendersi cura dei ragazzi. Non devi sentirti in colpa, non siamo arrabbiati con te. Ti capiamo e vogliamo che tu sappia che hai il nostro sostegno morale“, ha scritto una madre.
In un’altra lettera, un padre ha scritto al figlio di dire all’allenatore di non essere triste. “Digli che non si preoccupi. Tua madre non ce l’ha con lui”, si legge nel testo. Anche prima della lettera di scuse che “Ek” aveva scritto ieri sera, diversi Navy Seal che hanno trascorso del tempo con i 13 intrappolati avevano riportato che l’allenatore mostrava segni di depressione ed era il più debilitato del gruppo, anche perché aveva rinunciato a mangiare dando la sua parte ai ragazzi.