Il ritorno in superficie dei 13 calciatori thailandesi bloccati dal 23 giugno nella grotta Tham Luang potrebbe avvenire in tempi diversi, a seconda del livello di preparazione dei singoli ragazzi che stanno facendo pratica sott’acqua con le maschere e stanno recuperando le forze. Lo ha comunicato il governatore Narongsak Osatanakorn, responsabile delle operazioni.
Le operazioni di preparazione continuano pero’ 24 ore su 24, nella speranza che il recupero diventi possibile nei prossimi giorni, prima del previsto ritorno delle piogge.
Tra i ragazzi intrappolati nella grotta di Chiang Rai, in Thailandia, il più debole è Ekapol Chanthawong, l’allenatore della squadra considerato dai media il responsabile di quanto accaduto (e per questo potrebbe essere incriminato”), poiché avrebbe dovuto evitare che 11 giorni fa si infilassero nel labirinto.
In realtà i ragazzi lo amano, e, secondo un soccorritore della forze speciali della marina “Aek” (questo, il nomignolo cn cui lo chiamano), ha dato loro in questi giorni tutto che aveva, tenendo quasi nulla per sé in cibo e acqua. Lo riporta il sito ‘Sanook‘ – citato dalla corrispondente dell’agenzia di stampa tedesca Dpa, Hathai Pia – Aek, inoltre, avrebbe vietato ai ragazzi di non bere acqua sporca accumulata a terra, inquinata dai monsoni, e di raccogliere, invece, quella che penetrava dall’alto.