Le pompe utilizzate per prosciugare la grotta di Tham Luang in Thailandia si sono rotte poco dopo il salvataggio dei 12 ragazzi e il loro allenatore, mettendo in pericolo i soccorritori che erano ancora a lavoro nei cunicoli: lo ha reso noto oggi il Guardian, citando il racconto di tre sub australiani, che non fa che ricordare i rischi dell’intera operazione, nella quale è morto nei giorni scorsi un sub thailandese.
Il lavoro delle pompe è stato essenziale per rimuovere l’acqua in gran parte del percorso seguito dai ragazzini per poter uscire all’aria aperta.
Gli australiani si trovavano ieri nella “sala tre”, una delle basi dei soccorritori all’interno della grotta, quando hanno sentito grida provenire dal fondo dei cunicoli e visto arrivare di corsa i soccorritori che si avviavano verso l’uscita. “Gridavano perché le pompe principali si sono rotte e l’acqua ha cominciato a salire“, ha spiegato uno dei sub.
In quel momento c’erano ancora un centinaio di persone nella grotta, uscite tutte il più rapidamente possibile, compresi i tre sub dei Navy Seal thailandesi e il medico che erano rimasti negli ultimi giorni assieme ai ragazzini intrappolati.