In riferimento alla vicenda dei ragazzi rimasti intrappolati nella grotta in Thailandia, Claudio Mencacci, past president della Società italiana di psichiatria, ha spiegato che è “importante attivare il prima possibile le terapie psicologiche focalizzate sul trauma, e non costringere i ragazzi a dormire. Indurre il sonno infatti può fissare di piùnella memoria il trauma, mentre farli parlare può aiutare a ridurre la ‘fissazione’ e ‘sciogliere’ più facilmente le esperienze stressanti che hanno vissuto“.
Le terapie consigliabili in questa fase e in considerazione della situazione “si basano sul riesporre la persona agli stessi elementi che hanno generato l’esperienza traumatica, ma in situazioni controllate. In questo modo si desensibilizza la persona dall’evento traumatico e dalle sensazioni generate, come l’essersi sentiti impotenti o colpevoli per tutte le conseguenze provocate dalla situazione“. Se si agisce tempestivamente “le conseguenze di quest’esperienza e il rischio di un trauma da stress si riducono di un terzo. Importante è la rapidità e l’efficacia dell’intervento“. Indubbiamente, quello di essere un gruppo unito, una squadra,