Thailandia, l’oculista: “Dopo tanto buio gli occhi dei ragazzi ‘feriti’ dalla luce”

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Dopo più di due settimane al buio della grotta, gli occhi dei baby-calciatori thailandesi rischiano di essere ‘feriti’ dal ritorno alla luce del sole. “La sensibilità visiva è data dalla mediazione dell’epitelio pigmentato della retina, che viene stimolato dalla luce. Un soggiorno prolungato al buio causa un arresto del metabolismo dell’epitelio pigmentato: così, all’uscita della grotta, i ragazzi saranno come abbagliati, ‘feriti’ dalla luce. Un disagio momentaneo, che potrà essere superato in 2-3 giorni”.

A spiegarlo all’Adnkronos Salute è Mario Stirpe, presidente Irccs ‘Fondazione G.B. Bietti’ di Roma per lo studio e la ricerca in oftalmologia, dopo la liberazione dei primi 8 giovani calciatori ‘prigionieri’ dal 23 giugno nella grotta di Tham Luan.

“La permanenza al buio per giorni – assicura Stirpe – non causa danni irreversibili, ma una visione incerta: dopo la liberazione i ragazzi saranno come feriti dalla luce, abbagliati, e dovranno essere adattati progressivamente alla luminosità, passando dall’ombra alla penombra, e quindi alla luce”, dice l’esperto. Più importante è il rischio legato a “potenziali infezioni dovute al consumo di acqua potenzialmente contaminata da animali, topi e pipistrelli. Per gli occhi il pericolo è quello di una congiuntivite”, conclude Stirpe.

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