Alcuni dei ragazzi salvati dopo essere rimasti intrappolati nella grotta di Tham Luang, nel nord della Thailandia, sono stati portati fuori a bordo di barelle “mentre dormivano” e “ad altri si contorcevano le dita come se fossero storditi, ma respiravano“: lo ha riferito ad AFP un ex membro dei Navy Seals thailandesi, il comandante Chaiyananta Peeranarong, l’ultimo sub a uscire dalla grotta.
Ad alcuni sono stati dati calmanti: l’esigenza è stata dettata dalle difficoltà del passaggio e dall’assoluta inesperienza dei ragazzi, molti dei quali non sanno nuotare. In questo modo, ricorrendo alle barelle, le coppie di sub sono riuscite a mettere in salvo ragazzi e allenatore in tempi molto più rapidi del previsto.
Alcuni dei 12 ragazzi sono già capaci di alzarsi in piedi nella loro camera di ospedale: i ragazzi sono tenuti in camere da sei letti, tutti con la mascherina alla bocca, e in particolare in una di esse tre sono in piedi vicino a un letto.
L’operazione di salvataggio dei 12 ragazzi e del loro allenatore di calcio 25enne si è conclusa con successo ieri. Il gruppo si era avventurato nella grotta il 23 giugno dopo un allenamento ed era rimasto bloccato a causa delle piogge monsoniche che avevano allagato gran parte dei cunicoli.