Fischi, insulti, fumogeni, spintoni: la dodicesima tappa del Tour de France tra Bourg-Saint-Maurice e Alped’Huez è stata segnata da un ambiente e un’atmosfera a dir poco deleteri. L’ostilità degli spettatori verso Chris Froome e il Team Sky e l’incidente che ha costretto Vincenzo Nibali al ritiro a causa di un tifoso rappresentano perfettamente il clima vissuto durante la 12ª tappa della corsa ciclistica più importante del mondo. Eppure il comportamento dei suoi spettatori non sta rispecchiando una simile definizione.
Froome è stato accompagnato ancora dai fischi, come giù successo nelle precedenti tappe, ma ieri un tifoso si è avvicinato per colpirlo sulla spalla destra, rischiando di farlo cadere. “La follia di Alpe d’Huez”, ha commentato il ciclista britannico sul suo profilo Twitter dopo l’arrivo con una foto del suo passaggio sotto una nube di fumo arancione creata dai fumogeni dei tifosi. La Sky ha reagito criticando aspramente il comportamento degli spettatori che “compiono dei gesti deliberatamente aggressivi, sono delle cose imperdonabili”.
Anche il vincitore della tappa, Geraint Thomas, sempre della Sky, è stato accolto dai fischi durante la cerimonia del podio. “Se alla gente non piace la Sky, non mi crea alcun problema, va bene. Ma la gente deve lasciarci correre e non toccare i corridori. Ognuno ha diritto di esprimere la propria opinione ma la corsa deve svolgersi normalmente”, le parole di Nicolas Portal, direttore sportivo del team.
E che dire della caduta di Nibali? L’organizzazione del Tour aveva previsto una certa tensione, motivo per il quale per gli ultimi chilometri della corsa erano state montate delle barriere per tenere la folla fuori dal passaggio dei ciclisti. La tensione era visibile già dal momento in cui il patron della corsa, Christian Prudhomme, era stato costretto ad alzarsi a più riprese attraverso il tettuccio apribile della sua vettura per chiedere alla folla di spostarsi.
È in questa atmosfera di tensione che Vincenzo Nibali, inserito nella lotta per la vittoria, è stato costretto al ritiro dopo aver riportato la frattura della decima vertebra toracica in una caduta. Il motivo? Uno spettatore troppo vicino ai corridori stava scattando delle foto e il laccio della sua macchina fotografica si è agganciato al manubrio della bicicletta di Vincenzo, facendolo cadere. Lo stesso Nibali, comprensibilmente deluso, ha voluto lanciare poi un messaggio a tutti i tifosi: “I fumogeni non servono a niente”.
Il responsabile della sicurezza, Florian Vuillaume, spiega che si tratta di un luogo pubblico, più difficile da controllare rispetto ad uno stadio. Sono stati stabiliti dei perimetri di protezione a monte e a valle delle corse per limitare l’alcol trasportato fino al percorso dei ciclisti, per evitare incidenti provocati da persone ubriache.
La corsa non era partita sotto i migliori auspici il 5 luglio, giorno della presentazione del Team Sky. Prudhomme, alla vigilia della partenza, aveva dichiarato: “Ho sentito che il Team Sky è stato fischiato. Nonostante tutto, bisogna relativizzare, dire alle persone che non serve a nulla fischiare. Il Tour de France è 3.500 km di sorrisi e il pubblico è super-familiare”. La penserà ancora allo stesso modo alla luce degli ultimi avvenimenti?