I malati di tumore che decidono di seguire esclusivamente terapie alternative e rifiutano ogni cura tradizionale correrebbero rischi doppi di morte. L’utilizzo di trattamenti ‘olistici’ se accompagnati a quelli della medicina moderna non avrebbe invece alcun impatto negativo.
Ad affermarlo – in uno studio appena pubblicato che sta gia’ facendo discutere – sono i dati dell’indagine guidata da James Yu del prestigioso ‘Yale Cancer Center’. Convinto che sia “scioccante la mancanza di dati comparativi” sul fenomeno dell’uso di terapie non approvate per i tumori, Yu ha esaminati i dati relativi a ben 2 milioni di pazienti oncologici.
Ed ha osservato anzitutto che tra i malati che usano terapie alternative e’ piu’ diffuso il rifiuto delle cure convenzionali: tra questi ad esempio il 7% rifiuta gli interventi chirurgici contro lo 0.1% di chi non fa ricorso ai trattamenti naturali. Un terzo inoltre ha rifiutato la chemioterapia o terapia ormonale mentre la meta’ non ha fatto radioterapie.
Il rapporto pubblicato sulla rivista della American Medical Association “JAMA Oncology”, non ha analizzato le differenze di risultati tra le varie terapie complementari,siano esse ayurvediche,cinesi,erbaliste o basate sulla preghiera. Ma osserva che :”circa due terzi delle persone che seguono cure alternative credono in questo modo di prolungare la loro vita ed un terzo di venire curato completamente”.