Sono davvero numerosi i festeggiamenti di Ferragosto in Italia. Tra questi il Palio dell’Assunta, considerato il palio più antico d’Italia, nato nel 1182, anche se sin dal 998 d.C. è attestata da fonti storiche l’esistenza a Fermo della Cavalcata dell’Assunta, che si svolgeva una volta l’anno, il 15 di agosto.
Si tratta di una corsa di cavalli al galoppo lungo la via del mare nella quale le 10 Contrade si contendono la conquista del Palio dell’Assunta, in onore della patrona della città, Santa Maria Assunta, cui era dedicata la Cattedrale di Santa Maria in Castello ed è alla processione religiosa che dalla Chiesa di Santa Lucia saliva alla Cattedrale, che fu dato poi il nome di “Cavalcata”. Imperdibile il celebre Palio di Siena, che si svolge ogni anno il 2 luglio ed il 16 agosto. Sono 10 le contrade partecipanti alla gara (le 7 contrade escluse l’anno precedente e 3 estratte a sorte). Il momento cruciale è la “mossa”, quando il mossiere abbassa il canapo per dare inizio alla corsa… momento in cui tutta la città trattiene il fiato. Si tratta, infatti, dell’unica gara al mondo in cui alla partenza tutto è permesso: colpi bassi, ostacoli agli avversari, cambi di posto.
Ogni azione dei fantini, durante la mossa, è pensata e voluta: è il momento più determinante della competizione e determina l’esito dell’intera corsa. La mossa può durare da pochi minuti a oltre un’ora, solo il mossiere ha facoltà di decidere il giusto momento per abbassare il canape e far partire la corsa. I fantini cavalcano a pelo, cioè senza sella e valgono anche le vittorie a cavallo “scosso” (con cavaliere caduto). Per i turisti è uno spettacolo sorprendente, ma lo è ancora di più per i Senesi. Altrettanto importante il Palio delle Contrade che si corre in onore di Maria ad Allumiere tutti gli anni, la domenica successiva al 15 agosto. Esso consiste in una sfilata storica, una gara di sbandieratori di tutte le sei Contrade (Burò, Ghetto, La Bianca, Nona, Polveriera e S. Antonio) di Allumiere, seguiti dal carroccio del Comune e da una gara di somari rappresentanti le Contrade.Suggestivo il corteo storico in abiti cinquecenteschi, con rappresentazioni di scene di vita quotidiana relative al 1500, epoca di fondazione del paese, così come attesa è la benedizione degli asini, montati senza sella, la loro numerazione e l’assegnazione, tramite sorteggio, delle posizioni di partenza.
A Santa Maria di Leuca il 15 agosto di ogni anno la Statua dell’Assunta viene portata in processione per tutto il paese alla presenza del Vescovo e delle autorità civili e militari, fino ad arrivare al porto per essere imbarcata su una paranza di pescatori, precedentemente estratta a sorte e addobbata a festa per l’occasione, seguita in processione da tutte le altre paranze e da centinaia di natanti privati. Giunta nei pressi della marina di San Gregorio, sempre via mare, ritorna a Leuca, dove viene ricollocata dapprima nella chiesa del Cristo Re e poi trasferita nel Santuario. La festa si conclude intorno a mezzanotte con lo spettacolo pirotecnico.
Conosciuta in tutto il mondo è la processione della “Vara” a Messina. Già nella prima metà del 500 si svolgeva a Messina una splendida festa che culminava con la processione, il 15 agosto, della Vara, anticamente detta Bara. La festa dell’Assunta chiudeva, in Sicilia, il ciclo delle grandi feste religiose e vedeva la partecipazione di tutte le classi sociali. La più celebre di tutte fu sempre quella di Messina per la grandiosità degli apparati e la particolarità della “machina”, ideata secondo diversi studiosi locali da Radese, in occasione della venuta a Messina dell’imperatore Carlo V nel 1535, ma essa potrebbe risalire ad oltre un secolo prima Già nella prima metà del ‘500 si svolgeva a Messina una splendida festa che culminava con la processione, il 15 Agosto, della Vara (anticamente detta Bara).
La festa dell’Assunta chiudeva, in Sicilia, il ciclo delle grandi feste religiose e vedeva la partecipazione di tutte le classi sociali; l’aristocrazia poi, a settembre, si trasferiva nelle tenute di campagna a godere il fresco e la vendemmia. La più celebre di tutte fu sempre quella di Messina per la grandiosità degli apparati e la particolarità della “machina”. Per quanto riguarda la sua ideazione, diversi studiosi locali l’hanno attribuita a tale Radese in occasione della venuta a Messina dell’imperatore Carlo V nel 1535 ma è probabile che essa sia precedente di oltre un secolo, forse riadattata per la visita dell’imperatore. Alcune specificità fanno della Vara di Messina uno degli apparati celebrativi più complessi nel panorama devozionale cristiano in ambito europeo. Infatti, oltre l’enorme piramide popolata da decine di figure angeliche del meccanismo articolato, complementari alla Vara sono i due colossi di Mata e Grifone, sui loro cavalli, ed ancora il Cammello ed i tamburi. La processione della Vara, col grido fatidico di “Viva Maria”, vedeva uniti i rappresentanti della più alta aristocrazia uniti ai devoti delle classi più umili della città.
Suscita stupore anche la Faradda di li candareri, termine sassarese indicante la Discesa dei candelieri. Si tratta della festa maggiormente sentita dalla popolazione sassarese, tanto da essere definita Festha Manna, ovvero “festa grande”. Il rito è caratterizzato dalla processione danzante di grandi colonne lignee simili a ceri o candelieri (li candareri) per le maggiori vie cittadine per lo scioglimento di un antico voto fatto alla Madonna Assunta che, secondo la tradizione, avrebbe salvato la città da una terribile epidemia di peste. Dopo un periodo di crisi a cavallo del Novecento, la festa è oggi seguita da oltre centomila persone, richiamandone in misura sempre maggiore dall’Italia e dall’estero.