15 Agosto 2018, Ferragosto: origini storiche e proverbi più noti

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C’è chi partirà per mete esotiche e chi, invece, resterà in Italia, scegliendo di trascorrere il Ferragosto al fresco, in montagna, oppure sdraiato al sole su una delle nostre splendide spiagge. Quella di Ferragosto è una festività che ha origini storiche molto antiche. Il termine Ferragosto, derivante dalla locuzione latina Feriae Augusti (riposo di Augusto), com’è il caso di molte altre feste divenute in seguito cristiane, ha origini pagane. Nel 18 a.C. l’imperatore romano Ottaviano, proclamato Augusto, ossia “venerabile e sacro”, dal Senato romano, dichiarò che tutto il mese di agosto sarebbe stato festivo e dedicato alle Feriae Augusti, una serie di celebrazioni solenni, la più importante delle quali cadeva il 13 ed era dedicata a Diana, dea patrona del legno, delle fasi della luna e della maternità.

La festa si celebrava nel tempio in onore della dea sull’Aventino ed era una delle poche occasioni in cui i romani di ogni classe e censo, padroni e schiavi, si mescolavano liberamente.Oltre che a Diana, le Feriae erano un’occasione per celebrare Vertumno, dio delle stagioni e della maturazione dei raccolti; Conso, dio dei campi, e Opi dea della fertilità, la cui festa, Opiconsiva, cadeva il 25 del mese. In breve, le Feriaee rano una celebrazione della fertilità e della maternità; come molte altre feste romane erano di derivazione orientale e in particolare riecheggiavano quelle in onore di Atagartis, dea madre sira, patrona della fertilità e del lavoro dei campi.

Durante gli Augustali, che si aggiungevano ad una serie di celebrazioni che cadevano sempre in agosto come i Vinalia rustica, i Nemoralia o i Consualia, si dava inizio ad un periodo di riposo con banchetti e corse di cavalli cui partecipavano tutti, anche schiavi e serve.Inizialmente la festa ricadeva il 1° agosto ma come spesso accade, quando il Ferragosto assunse un significato anche religioso, la Chiesa Cattolica decise di spostarla il giorno 15 del mese. Il motivo era quello di voler far coincidere questa ricorrenza laica e pagana con la giornata liturgica dell’Assunzione di Maria, mentre occorrerà attendere il 1950 per la dichiarazione formale del dogma ad opera di papa Pio XII.

Il Ferragosto come lo celebriamo oggi, vale a dire gita fuori città e pranzo al sacco, è dovuto al ventennio fascista. In quegli anni, infatti, erano in vigore, in questo periodo dell’anno, i Treni popolari di Ferragosto, con biglietti molto scontati. Le famiglie italiane potevano usufruire di questi treni dal 13 al 15 agosto e andare a visitare le città italiane. Le gite non prevedevano il vitto, motivo per cui nacque la tradizione del pranzo al sacco ferragostano. Le persone che decidevano di partecipare potevano scegliere tra due tipologie di promozioni: quella della “Gita di un sol giorno”, spostandosi solo di 50-100 km, e quella della “Gita dei tre giorni”. viaggiando in un massimo di 100–200 km.

L’aspetto pagano della festività è rimasto, ad esempio, nel Palio di Siena, la cui denominazione deriva dal “pallium”, il drappo di stoffa pregiata che era il tradizionale premio per i vincitori delle corse di cavalli nell’Antica Roma. In questa occasione all’epoca i lavoratori porgevano auguri ai padroni, ottenendo in cambio una mancia. L’usanza si radicò fortemente, tanto che in età rinascimentale fu resa obbligatoria per decreto pontificio. Non mancano i proverbi legati al Ferragosto e all’Assunzione di Maria: “Per ferragosto piccioni e anitre arrosto”; “Se vuoi buona rapa che per Santa Maria sia nata”; “Alla Madonna di agosto si rinfresca il bosco”; “Per l’Assunta l’oliva è unta”.

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