“Un infarto in cani come Kaos, addestrati e allenati alla fatica e allo stress è molto raro. Avviene solo in animali da zoo”. Così all’ANSA, in merito a un’ipotesi di infarto, il veterinario di parte, Pierluigi Castelli, di Genova, che assiste il proprietario del pastore tedesco Kaos, uno dei cani-eroi dei terremoti del 2016, trovato morto dal padrone, Fabiano Ettorre, nel giardino di casa a Sant’Eusanio Forconese (L’Aquila), e su cui ieri è stata eseguita l’autopsia all’Istituto zooprofilattico di Teramo.
“Certo sarei più contento se fosse morto di cause naturali e non di avvelenamento. Ma, in base alla descrizione e agli elementi che ci ha fornito il proprietario sullo stato del cane al momento del ritrovamento non sembrerebbe un disturbo di questo tipo, cioè infarto. L’unica possibilità è che avesse una malformazione congenita che non si conosceva. Per ora, però – sottolinea Castelli – si tratta solo di sospetti perché la Procura non ci ha ancora autorizzato ad accedere agli atti dell’ autopsia, che non sapevamo nemmeno essere in corso ieri”.
Per l’ esame tossicologico occorre almeno un mese, chiarisce ancora il veterinario. Castelli è coadiuvato dal collega Enrico Moriconi di Torino, Garante dei diritti degli animali della Regione Piemonte.
“L’infarto non è frequente nei cani, poi di quell’età come Kaos. Se fosse qualcosa a carico del cuore – spiega all’ANSA Moriconi – sarebbe sicuramente una forma congenita. Se fosse cosi’ sarebbe importante conoscere lo storico dei parenti di Kaos. A oggi pero’ non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione sull’autopsia. La morte improvvisa richiama l’avvelenamento – conclude Moriconi – ma è importante sapere anche se si siano manifestati sintomi precedenti”, per avere un quadro più definito.