Calabria, emergenza maltempo: interrogazione parlamentare urgente sui codici di allerta

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«Confermo il mio totale schieramento a favore dei sindaci, non solo della mia Calabria che in questi giorni è stata più volta colpita e messa in ginocchio ma di tutti i comuni di Italia perché con l’arrivo della stagione delle piogge non possiamo più permettere che accadano tragedie o che intere città vengano distrutte per mancanza di interventi preventivi, per distrazioni politiche o menefreghismo o, ancora peggio, per ingiusta qualificazione dei codici di allerta che genera incomprensione di lettura da parte dei comuni».
Parole dure e una posizione netta quella del senatore Marco Siclari che ha annunciato un’interrogazione parlamentare urgente per avere al premier Conte risposte che vadano verso una direzione chiara: prevenzione.
«Siamo stanchi di dover assistere solo alla gestione delle emergenze. I Comuni con le risorse risicate che hanno a disposizione non possono essere abbandonati a gestire tragedie e sciagure che si potrebbero, invece, prevenire ed evitare. Questo sistema di codici di allerta, diramata fin troppo spesso, ha mostrato delle lacune evidenti. È chiaro che se ogni giorno un sindaco si trova a dover diramare un allerta meteo, anche quando poi splende il sole, prima o poi la stessa finirà per non sortire più alcun effetto sui cittadini che, come è accaduto in diverse occasioni, verrà considerata non attendibile. Al premier Conte chiederò se ha valutato, anche in virtù degli ultimi accadimenti che hanno visto la Calabria triste protagonista, come intervenire in tal senso e proporrò di rivedere l’intero sistema di allerta che, guardando ai fatti, sembra non essere efficiente e adeguato. Dobbiamo essere vicino alle istituzioni territoriali e non combatterle, se i sindaci hanno espresso dubbi circa il sistema di monitoraggio e avviso dell’allerta meteo, il segnale non va contrastato o ignorato, va accolto per lavorare a delle modifiche che, oggi più che mai, appaiono necessarie. Ribadisco, inoltre, al Ministro Costa che nessun torrente e nessun fiume nessuna collina in Italia, ha un sistema di monitoraggio all’accesso, per cui chiunque può accedere anche se sconsigliato dai sindaci e dagli enti preposti, per cui trovo ingiusto e inopportuno gridare al giustizialismo su queste basi prendendosela con i Sindaci. Che pretesa è quella di capire di chi è la responsabilità della mancata vigilanza? Il ministro Costa dovrebbe avere quest’istinto giustizialista su tutto, capire quali sono le esigenze del territorio calabrese e, almeno in questo momento, stare vicino alle famiglie delle vittime», ha concluso il senatore azzurro.

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