Crollo Ponte Genova, il legale: “Difficile togliere la ricostruzione ad Autostrade”

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“Mi pare difficile che finché una concessione è in piedi, qualcuno possa riprendersene un pezzo e realizzare” una nuova struttura: l’alternativa sarebbe “una realizzazione ‘in danno’ ma ci vorrebbe prima l’inadempimento del concessionario”. Lo sottolinea all’Adnkronos Marco Padovan, titolare dell’omonimo studio legale milanese che da anni assiste, anche all’estero, imprese e progettisti negli appalti di lavori pubblici e opere infrastrutturali ad elevata complessità.

Il riferimento è ovviamente alle polemiche sulla ricostruzione del viadotto sul Polcevera, che ha spinto il ministro delle Infrastrutture Toninelli ad affermare che “i soldi li metterà Autostrade, ma il ponte lo ricostruiamo noi”. “Mi viene da dire che sia un po’ difficile fare questo percorso – aggiunge il legale – salvo non ci siano strumenti contrattuali e normativi che lo consentano: tuttavia finché esiste un contratto di concessione quell’opera è affidata al concessionario nella sua integralità nel bene o nel male”.

Padovan ricorda come la realizzazione in danno, “come stanno chiedendo” molti esponenti della maggioranza “normalmente avviene quando il concessionario si rifiuta o non realizza l’opera per la quale si era impegnato. E non mi sembra sia questo il caso”.

“Forse un po’ di prudenza potrebbe essere utile a tutti” è il suggerimento di Padovan che ricorda come in ballo “ci sono interessi talmente grandi che a volte mi stupisce la leggerezza con cui vengono discussi in fori pubblici”. A non stupire il legale, invece, è l’interferenza della politica in quella che sembrerebbe una questione soprattutto di diritto: alla luce dell’esperienza internazionale maturata Padovan ricorda che “le infrastrutture sono sempre state ‘politiche’ in tutto il mondo, in tutte le sue sfaccettature: è difficile farne una questione di mero diritto”. “Prima di arrivare al contenzioso, comunque, c’è sempre una fase negoziale fra parte pubblica e privata. E’ normale che sia così e – conclude il legale – non mi stupirebbe che questo accadesse anche” nella querelle sul futuro del PonteMorandi.

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