“Il Viadotto Morandi ha presentato fin da subito diversi aspetti problematici, oltre l’aumento dei costi di costruzione preventivati, e’ necessario ricordare un’erronea valutazione degli effetti differiti (viscosita’) del calcestruzzo che ha prodotto un piano viario non orizzontale“: lo aveva rilevato l’ingegnere Antonio Brencich, professore associato di Costruzioni in cemento armato dell’Universita’ di Genova, in riferimento al ponte sul Polcevera, interpellato dal sito ingegneri.it il 29 luglio del 2016. “Ancora nei primi anni ’80 chi percorreva il viadotto era costretto a fastidiosi alti-e-bassi dovuti a spostamenti differiti delle strutture dell’impalcato diversi da quelli previsti in fase progettuale. Solo ripetute correzioni di livelletta hanno condotto il piano viario nelle attuali accettabili condizioni di semi-orizzontalita’“. Tra fine anni ’80 e primi anni ’90 il ponte sul Polcevera fu oggetto di importanti lavori di manutenzione straordinari: “L’idea originaria pare fosse quella di precomprimere gli stralli, idea e’ chiaramente discutibile in quanto gli stralli sono elementi strutturali cosi’ snelli da consentire una precompressione molto modesta e, quindi, destinata inevitabilmente ad avere scarsa efficacia. I lavori di sostituzione degli stralli, effettuati sia a Genova che in Venezuela, ne danno dimostrazione indiscutibile“.
Crollo ponte Genova: due anni fa esperto segnalava “aspetti problematici”
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