In riferimento al crollo del ponte Morandi di Genova, l’ipotesi del fulmine “è un’ipotesi a cui non credo assolutamente. Tutti i ponti sono dotati di parafulmini. Non può essere stata questa la causa del collasso“: lo ha dichiarato all’Adnkronos Paolo Clemente, ingegnere strutturista del Dipartimento di sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali dell’Enea. Secondo l’esperto, le principali cause di degrado di un ponte in calcestruzzo sono “soprattutto gli agenti atmosferici che possono degradare la struttura fino ad arrivare all’armatura, ma una normale manutenzione può ovviare al problema. Oggi abbiamo gli strumenti per farlo. Grazie all’utilizzo di sensori possiamo monitorare lo stato di salute delle strutture anche a distanza“. In alcuni casi viene fatto, “soprattutto per le opere nuove, ma su quelle datate no“. E’ “intollerabile che non si intervenga in caso di ammaloramento del calcestruzzo, un problema che riguarda tutti i nostri ponti“.