“L’idea è ottenere dai due consulenti nominati“, “un primo indirizzo sulle responsabilità del disastro, per individuare i filoni d’indagine. Dovranno affrontare due questioni su tutte, una tecnico ingegneristica e una documentale con riferimento alla manutenzione del ponte, comprensiva dei controlli“: lo ha dichiarato al “Corriere della sera” il procuratore aggiunto di Genova, Paolo D’Ovidio. Al momento non ci sono indagati in quanto “le iscrizioni verranno fatte probabilmente al termine di questa prima fase esplorativa“. Non c’è ancora una tesi precisa “proprio perché l’indagine è molto tecnica, ora è difficile fare delle ipotesi sul crollo“. Dunque, “gli stralli saranno oggetto di approfondimento, come pure le solette e i materiali da costruzione“. Alla domanda sui tempi D’Ovidio spiega che, “il processo avrà una corsia preferenziale. Non sarò rapido ma non parlerei di anni“.
Crollo ponte Genova, pm: “L”indagine è molto tecnica, ora è difficile fare delle ipotesi sul crollo”
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