In corso i funerali di Stato per 19 vittime del crollo di ponte Morandi (20 hanno scelto esequie private).
Sui feretri bandiere nazionali per i cileni, peluche, magliette ed altri oggetti personali. Per tutti corone di rose bianche.
Nella struttura presenti il capo dello Stato Mattarella, i presidenti di Senato e Camera Casellati e Fico, il presidente del Consiglio Conte e di ministri. La celebrazione è affidata all’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco.
“La ferita e’ profonda, e’ fatta innanzitutto dallo sconfinato dolore per coloro che hanno perso la vita e per i dispersi, per i loro familiari, i feriti, i molti sfollati“, ha dichiarato il cardinale. “Il crollo del ponte Morandi sul torrente Polcevera ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova. Innumerevoli sono i segni di sgomento e di vicinanza giunti non solo dall’Italia, ma anche da molte parti del mondo“. “L’iniziale incredulita’ e poi la dimensione crescente della catastrofe, lo smarrimento generale, il tumulto dei sentimenti, i perche’ incalzanti, ci hanno fatto toccare ancora una volta e in maniera brutale l’inesorabile fragilita’ della condizione umana”.
“Papa Francesco anche ieri sera, con una telefonata affettuosa, ha voluto manifestarci la sua prossimità.”
“Il viadotto e’ crollato: non era solo un pezzo importante di autostrada, ma una via necessaria per la vita quotidiana di molti, un’arteria essenziale per lo sviluppo della Citta’. Genova pero’ non si arrende“. “L’anima del suo popolo in questi giorni – ha detto l’arcivescovo di Genova – e’ attraversata da mille pensieri e sentimenti, ma continuera’ a lottare“. “Come altre volte, noi genoves sapremo trarre dal nostro cuore il meglio, sapremo spremere quanto di buono e generoso vive in noi e che spesso resta riservato, quasi nascosto“. Bagnasco ha lodato “la rete organizzativa e la tempestivita’ a tutti i livelli, istituzionale, di categoria e associazioni, la professionalita’ di tutti, la disponibilita’ generosa di molti, la forza dei feriti, la preghiera e la solidarieta’ che subito si sono levate da ogni parte della Diocesi, rendono visibile l’anima collettiva della nostra Citta’“.
“Ci auguriamo che i numerosi sfollati non solo trovino temporanea ospitalita’, ma che possano ritrovare presto il necessario calore della casa“.
“E’ l’ora della grande vicinanza. Siamo certi che nel cuore di ognuno stia crescendo per Genova un amore ancora più grande, convinto che essa lo merita, che non può essere dimenticata da nessuno, e che la sua vocazione è scritta nella sua storia di laboriosità e di tenacia, oltre che nella sua posizione di porta fra il mare e il continente“.
Un lungo applauso ha interrotto l’omelia dell’arcivescovo di Genova quando ha citato i vigili del fuoco e la loro “professionalita’ generosa“.
Lunghi e intensi applausi si sono levati nel Padiglione della Fiera di Genova quando il vescovo di Chiavari monsignor Alberto Tanasini ha letto i nomi delle vittime del crollo del Ponte Morandi.