Il professor Antonio Brencich, docente alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova e fino a pochi giorni fa membro della commissione Infrastrutture e Trasporti incaricata di indagare sulle cause del crollo del viadotto Morandi – intervistato da QN – spiega le ragioni delle sue dimissioni: “La questione del verbale di febbraio sul progetto di Autostrade per ponte Morandi credevo fosse la ragione del mio inserimento nella commissione ministeriale: conoscevo gia’ gli aspetti che il concessionario aveva fatto conoscere, insomma non partivo da zero. Invece e’ finita prima al centro del dibattito mediatico, e lo e’ ancora, poi e’ entrata nell’arena politica, a quel punto era evidente che si sarebbe riflessa sulle indagini e ho deciso di fare un passo indietro per dare modo alla commissione di operare con serenita’. Nessuna incompatibilita’ ma una questione di opportunita’“.
“C’erano le prove sui materiali che indicavano un degrado dall’8 al 16%, un dato che merita attenzione ma di per se’ non fa tremare i nervi. Ci siamo posti la domanda su quale poteva essere l’effetto ma Autostrade aveva fornito un calcolo in cui diceva di aver ridotto la sezione degli stralli e aver scoperto che, rispetto al massimo carico, c’era ancora un margine ulteriore di oltre il 20%. Oggi e’ evidente che qualcosa non ha funzionato ma e’ quello che era scritto nelle carte che avevamo.“