Tesi shock del professor Enzo Siviero, ingegnere padovano, per anni docente allo Iuav di Venezia, riportata dal Corriere del Veneto dopo le sue dichiarazioni a Reteveneta: secondo l’esperto, il ponte Morandi sarebbe stato fatto saltare in aria, con delle cariche esplosive.
Il prof. Siviero è uno dei massimi esperti al mondo di ponti, ha collaudato “Calatrava” a Venezia, scritto libri, realizzato centinaia di progetti e ha una laurea ad honorem in Architettura a Bari. E’ un docente stimato (dal 1973 al 2015 è stato professore all’Università di Venezia, prima di statica e poi di progetto di ponti) che ha sostenuto pubblicamente il programma del “Ponte sullo Stretto”.
Martedì sera durante il tg di Reteveneta, Siviero ha avanzato l’ipotesi dell’attentato dicendo che non si sente di escluderla e che stanno “circolando dei video“: “Quella dell’attentato e’ un’ipotesi che sto esplorando io stesso. La dinamica e’ compatibile. Il ponte Morandi e’ molto pulito, ha degli elementi, mancando i quali non tiene piu’. Se sono state messe delle microcariche di un certo tipo in pochi secondi salta. Al momento e’ un’ipotesi che valuto sopra al 50%. Ci sono dei lampi, c’e’ un crollo verticale, insomma ci sono molti elementi,” riporta il quotidiano.
Dopo le dichiarazioni a Reteveneta, il giornalista del Corriere del Veneto ha sentito il diretto interessato che ha “confermato tutto“: “C’e’ una fortissima probabilita’, superiore al 50%, che si tratti di attentato. E penso che nel giro di 4-5 giorni saro’ in grado di supportare tale ipotesi“.
Siviero ha precisato che tali considerazioni le fa a titolo esclusivamente personale.
Le affermazioni di Siviero sono state etichettate dagli investigatori come “mere fantasie“: il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi ha escluso in modo categorico l’ipotesi attentato. Autostrade per l’Italia ha preso le distanze precisando che sta parlando “a titolo assolutamente personale”, come tra l’altro ha ribadito lo stesso Siviero.
Le dichiarazioni di Enzo Siviero hanno scatenato un putiferio anche sui social media. “Il ponte è collassato rapidamente dal basso ma voi non avete idea di quanto fossero robusti quei pilastri. Io conosco il viadotto Morandi molto bene, l’ho studiato a lungo“, ha spiegato.
Poi però, interpellato da Repubblica, ha fatto un passo indietro: “La mia è un’ipotesi puramente accademica, come quelle che altri hanno formulato sui fulmini, e viste le reazioni forse ho fatto male a parlarne“.
Dalle indagini sul crollo del ponte Morandi emergono elementi che indicano il cedimento strutturale del viadotto.