Crollo Ponte Morandi, Renzo Piano: “Genova deve reagire con nuove opere”

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“Mi auguro” che “ci sia una risposta adeguata a fronteggiare il futuro senza indugiare a criticare o rimpiangere il passato. Ma certamente voglio dire con chiarezza che a volte mi sembra che nel nostro paese si è spenta la fiaccola della scienza” e “dobbiamo ristabilire il valore della precisione scientifica, la pretesa della scienza di andare a fondo delle cose senza seguire il terreno dell’opinione”.

Lo dice l’archiTetto e senatore a vita Renzo Piano, intervistato dal Sole 24 Ore sul ponte crollato a Genova. Per l’architetto genovese “il lutto di questa tragedia è triplice“: pensa “alle vittime innanzitutto, a quell’innocenza rubata a chi andava in vacanza, a chi andava a lavorare e a chi stava al sicuro nella propria casa”, poi “un ponte come questo, crollando trascina con se’ il morale della citta’” e “infine il crollo del ponte Morandi si porta appresso la credibilita’ e l’identita’ stessa dell’Italia”.

Di un nuovo ponte Genova ha bisogno subito, come ha però bisogno di ripensare in una nuova visione il tema delle infrastrutture e della movimentazione“, aggiunge: “Bisogna dunque pensare a un insieme coordinato di proposte che affianchino, ad esempio, alla proposta della Gronda Nord, un nuovo trasporto per acqua dal centro a Voltri, a Pra, ecc. Bisognera’ realizzare una metropolitana di superficie lunga quanta tutta la città sul mare, utilizzando le circa venti stazioni storiche da Voltri a Nervi”. “Genova – conclude – deve reagire al crollo con nuovi cantieri e con idee per il futuro, ad esempio e innanzitutto, riconquistando l’acqua alla citta’“, come “il progetto Waterfront” che partirà a dicembre.

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