Dopo 81 giorni di navigazione e ricerca scientifica oltre il Circolo Polare Artico, ieri, Nave Alliance è rientrata nella sede della Spezia dopo aver concluso con ottimi risultati le Campagne Idro – Oceanografiche “Calypso 18”, “NREP 18” e “High North 18”.
Con queste attività si è consolidata la presenza italiana in una regione, quella artica, al centro da alcuni anni dell’agenda internazionale per i rilevanti mutamenti di natura climatico-ambientale, ma anche geo-politica, che hanno luogo in misura sempre crescente creando anche nuove opportunità per i traffici marittimi e la ricerca in campo energetico.
Particolare rilievo ha avuto l’attività “High North 2018” voluta fortemente dalla Marina Militare e gestita dall’Istituto Idrografico della Marina (I.I.M.), durante la quale hanno partecipato i più importanti Enti di Ricerca Italiani – in particolare CNR, ENEA, OGS, INGV – ai quali si sono aggiunti ricercatori dell’Università parigina de “La Sorbona” e della norvegese Norwegian Defense Research Establishment, insieme a rappresentanti di alcune imprese dell’industria nazionale italiana (e-GEOS e IDS-georadar) che stanno concentrando in Artico una parte rilevante delle loro attività.
La Campagna Artica High North 18 si è svolta dall’8 al 24 luglio, ed è entrata nel vivo già dal 16 luglio: dopo aver condotto più di 120 ore di attività scientifica nell’area a Nord – Ovest delle Isole Svalbard, dalla plancia della Nave si sono avvistati i primi ghiacciai driftanti alla latitudine di 81°20’N.
Attraverso un’attenta pianificazione e una scrupolosa navigazione tra i ghiacci artici, l’Unità si è diretta ulteriormente verso Nord – Est per cercare di distinguere la calotta polare artica, fino a spingersi alla latitudine massima di 81°50’N, ad una distanza di poco superiore ai 900 km dal Polo Nord geografico. In questo frangente l’Unità ha condotto attività di ricerca mirate attraverso l’impiego di sensori autonomi e non, capaci di rilevare parametri marini e condurre rilievi acustici di rumore ambientale raramente misurati in quest’area. Nonostante non sia ancora possibile estrapolare modelli acustici dell’ambiente esplorato, i dati raccolti risultano di straordinario interesse per le successive valutazioni acustiche e climatico-ambientale da parte dei ricercatori dell’Istituto Idrografico e degli Enti di ricerca imbarcati a bordo.
Altro elemento fondamentale è stata la condivisione dei dati raccolti con la comunità scientifica internazionale; sono stati infatti messi a disposizione i dati batimetrici raccolti sia a favore dell’ufficio idrografico norvegese per l’aggiornamento dei documenti nautici ufficiali, sia dell’organizzazione internazionale General Bathymetric Charts of the Oceans (GEBCO), con specifico riferimento alle carte nautiche riguardanti l’oceano artico.
L’intera attività, scientifica e di navigazione, ha assicurato nel suo complesso un grande bagaglio addestrativo, oltre che personale, per tutti i membri dell’equipaggio. La pianificazione della navigazione di trasferimento verso il Circolo Polare Artico, il continuo e meticoloso studio delle previsioni meteorologiche, l’approccio nei ghiacci, le manovre marinaresche per la messa a mare di tutta la strumentazione scientifica hanno riempito a pieno ritmo le giornate di tutti i marinai di Nave Alliance.