Nuovi antibiotici nascosti nelle ricette della medicina medievale

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I rimedi usati nella medicina medievale, come quelli descritti nel ‘Nome della Rosa’, seguivano dei criteri scientifici simili a quelli della medicina moderna, e anzi potrebbero avere ancora qualcosa da insegnarci. Lo afferma uno studio pubblicato sul sito ArXiv, in cui sono stati analizzate le ricette descritte in un testo dell’epoca.

I ricercatori dell’universita’ della Pennsylvania e di quella di Warwick hanno esaminato il Lylye of Medicynes, un testo del quindicesimo secolo conservato nella biblioteca dell’universita’ di Oxford. Il libro, spiegano, nomina oltre 3000 ingredienti usati per 113 condizioni, dalle infezioni all’insonnia.

Dopo averli sistematizzati gli esperti hanno verificato se le ricette descritte potessero funzionare, consultando la letteratura scientifica attuale. Ad esempio un collutorio per curare le infezioni della bocca prevedeva l’uso di sommacco, una spezia, radice di melograno, miele, aceto e altre sostanze naturali, e secondo il Cochrane Database of Systematic Reviews, che raccoglie molti studi scientifici, diversi di questi ingredienti potevano avere una azione antibatterica.

“Questo lavoro ci dice che la medicina medievale era piu’ di sola superstizione o placebo, come molti credono – concludono gli autori -. Inoltre crediamo che ci sia molto altro da scoprire in questi testi, ed e’ possibile che si possano scoprire agenti antimicrobici ora sconosciuti”.

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