Da sempre gli uomini, attratti dalla bellezza della volta celeste, hanno osservato le stelle cadenti singole o gli sciami. In realtà, non esiste termine più scorretto di “stelle cadenti”, dato che le scie luminose che vediamo nel cielo non possono essere “stelle in caduta libera”, essendo corpi enormi, caldissimi, composti principalmente da idrogeno ed elio, che terminano le loro lunghissime vite (miliardi di anni) esplodendo o spegnendosi in modo più o meno burrascoso.
In ogni caso, ad agosto torna il consueto e suggestivo appuntamento con le “Lacrime di San Lorenzo“, le meteore appartenenti allo sciame delle Perseidi. Sebbene la “pioggia” sia già attiva, il picco dell’attività è previsto nella notte tra il 12 e il 13 agosto, con una previsione di circa 100/120 meteore l’ora. Nuvole permettendo, la luce della Luna non interferirà con l’evento (il novilunio è l’11 agosto).
Per ammirare le stelle cadenti basterà puntare lo sguardo o gli strumenti di osservazione verso l’area a nordest del cielo, in direzione della costellazione di Perseo, fra Andromeda e Cassiopea (in alto) e il pentagono dell’Auriga (in basso).
Vengono comunemente indicate come “Lacrime di San Lorenzo” perché nel XIX secolo il massimo della loro frequenza avveniva il 10 agosto, giorno in cui viene ricordato il santo, ma ai giorni nostri il massimo si è spostato in avanti di circa due giorni.
“Si tratta di piccole particelle di un millimetro che vengono perdute dalla cometa Swift-Tuttle, che ogni 133 anni compie un giro intorno al Sole“, spiega Luciano Anselmo, ricercatore CNR. “Queste particelle – continua l’esperto – a causa di eventi particolarmente violenti, di espulsione di materiale nel corso del tempo, formano una nube lungo l’orbita della cometa Swift-Tuttle. E quando la Terra, durante il suo corso intorno al Sole, si trova a passare attraverso questa nube, in periodi ben specifici di ogni anno, allora le particelle entrano in contatto a grande velocità (quasi 60 chilometri al secondo) con la nostra atmosfera e prendono fuoco (succede ad altezza superiori agli 80 chilometri nell’alta atmosfera) formando così una scia luminosa visibile ad occhio nudo“.
Il posto migliore per vedere le Perseidi è da un sito buio, lontano dalle luci della città, con una chiara visuale del cielo sopra la testa. Non sono necessari telescopi o binocoli ad alta risoluzione, dato che l’occhio nudo è l’arma migliore per ammirare questo spettacolo del cielo. Si sa, la pazienza è la virtù dei forti, per cui, raggiunto il luogo prescelto, fissate il cielo fiduciosi, staccando la spina e concedendovi un paio d’ore di sano relax.