Le piogge torrenziali monsoniche hanno interrotto i servizi aerei e quelli dei treni nel Kerala, stato dell’India meridionale, dove alluvioni, frane, crolli di case e ponti hanno ucciso oltre 40 persone nella scorsa settimana. L’aeroporto internazionale di Kochi, importante città portuale, ha sospeso le operazioni di volo fino a sabato 18 agosto dopo che le piogge hanno allagato la pista.
Kerala è una popolare destinazione turistica con meravigliosi paesaggi, cascate e spiagge stupende. Le autorità hanno, però, chiesto ai turisti di non avvicinarsi alla stazione di montagna di Munnar, nel distretto di Idukki, a causa delle alluvioni. Vige anche l’obbligo di evitare il tempio di Sabarimala a causa dell’aumento del livello dell’acqua del vicino fiume Pampa. Sabarimala, centro di pellegrinaggio indù nella catena montuosa del distretto di Pathanamthitta, attrae circa 45 milioni di credenti ogni anno.
Le autorità non prevedono un’immediata tregua per le migliaia di persone nei campi di emergenza, con pioggia e forti venti previsti fino a sabato 18. Le forti piogge hanno costretto le autorità a liberare l’acqua in eccesso da decine di riserve, causando allagamenti verso valle. L’acqua ha sommerso vaste aree di 12 dei 14 distretti dello stato. L’agenzia di stampa Press Trust of India ha riportato che le autorità del Kerala hanno riferito che il bilancio delle vittime è salito a 44 dall’8 agosto.
La stagione dei monsoni va da giugno a settembre e ogni anno in India uccide centinaia di persone.