Ponte crollato a Genova, WWF: pensato per volumi di traffico inferiori

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Il Ponte Morandi e’ stato pensato negli anni Sessanta per volumi di traffico molto piu’ ridotti di quelli odierni. Il problema e’ che negli anni e’ diventato la tangenziale di Genova. Al traffico autostradale si e’ aggiunto quello cittadino. E poi ci sono i tir che vengono dai terminal portuali di Voltri e Sampierdarena. Questo traffico ha finito per intasare l’autostrada A10 e il viadotto“: lo dichiarat Vincenzo Cenzuales, esperto di urbanistica e mobilita’ del WWF di Genova. “L’unica soluzione alla congestione del ponte sarebbe stato puntare sul trasporto pubblico. Un treno ogni 10 minuti sulla ferrovia litoranea, trasformata in metropolitana di superficie, sarebbe bastato a togliere il traffico urbano dal ponte crollato“. “Il problema di Genova e’ che geograficamente non e’ una citta’ adatta ai flussi di traffico moderni. Il traffico intenso non e’ sostenuto dal reticolo viario: il territorio, stretto fra monti e mare, non e’ adatto. A Genova di recente si sono costruite molte strade, basti pensare alla strada a mare fra Sestri Ponente e Sampierdarena o la galleria di Borzoli o l’Aurelia a Pra’. Ma avere piu’ strade porta ad avere piu’ veicoli che girano. E poi il problema sono i nodi, dove il traffico si blocca“.

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