Sanità, 3 casi di legionella nel bresciano: cloro per disinfettare l’acquedotto

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Tre casi di legionellosi in meno di 15 giorni. Dopo l’ondata di infezioni – e un bilancio finale di 5 morti – a Bresso, comune alle porte di Milano, il batterio torna a colpire in Lombardia. Le nuove segnalazioni riguardano questa volta il Bresciano.

A seguito dei 3 casi che si sono verificati in questi giorni di agosto nella frazione di Bornato, comune di Cazzago San Martino, sono stati 41 i campionamenti delle acque effettuati dall’Ats di Brescia nei giorni scorsi, sia all’interno di abitazioni private che sulla rete dell’acquedotto pubblico, nella zona interessata dai focolai.

E l’esito delle analisi eseguite dal Laboratorio di sanità pubblica dell’Agenzia di tutela della Salute, che hanno evidenziato la presenza del batterio, hanno “reso necessario attivare l’amministrazione comunale per l’emissione di un’ordinanza contigibile e urgente”, comunica l’Ats. 

L’atto, informa l’Agenzia per la tutela della Salute, “dà disposizioni all’ente gestore delle acque perché proceda con la disinfezione della rete acquedottistica delle vie interessate attraverso l’utilizzo di biossido di cloro” e fornisce informazioni alla popolazione al riguardo. “L’uso di biossido di cloro in concentrazioni elevate (1 milligrammo/litro) per la pulizia della rete – spiega infatti l’Ats – comporta la non potabilità delle acque, sia per usi alimentari che per alcuni usi sanitari”. L’Agenzia, si legge in una nota, “darà disposizioni per la revoca dell’ordinanza sindacale al ripristino dei valori di cloro come previsto dalla normativa vigente (0,2 milligrammi/litro)”.

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