“Quanto sta accadendo con i casi di West Nile dimostra la necessità improcrastinabile di un’intensificazione della lotta ai vettori (zanzare e zecche), visto che quanto è stato posto in atto finora non ha evidentemente sortito il risultato auspicato e che è altamente verosimile che condizioni climatiche come quelle di quest’anno possano ripresentarsi nel prossimo futuro. Serve quindi l’applicazione rigorosa dei piani di intervento e delle linee guida del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, e la loro ulteriore integrazione in un Piano nazionale di lotta ai vettori che tenga conto delle recenti esperienze”.
Lo ribadisce Massimo Galli, presidente della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit). “Va infatti ricordato – sottolinea l’esperto – che la lotta ai vettori non consente ‘flessibilità locali’ nella sua applicazione, perché la mancata o insufficiente attuazione in un’area può compromettere il risultato anche in aree contigue. In considerazione delle difficoltà e dei limiti delle azioni tardive sulle zanzare adulte, è auspicabile che su questo Piano si inizi a lavorare in tempi brevissimi, al fine di poter ottenere risultati significativi già nel prossimo anno”.
“Il vettore della West Nile – ricorda l’infettivologo – è la comune zanzara Culex pipiens che può trasmettere il virus alle sue uova e quindi alla futura progenie. Fattori climatici, precipitazioni, temperatura estiva si sono dimostrati in grado di influenzare la capacità delle uova deposte di superare l’inverno, di favorire la proliferazione delle popolazioni di zanzare e di consentire l’incremento dell’ibridazione tra il biotipo di Culex che punge quasi esclusivamente l’uomo e quello che punge quasi solo gli uccelli”.
“In condizioni favorevoli – prosegue Galli – la zanzara resta attiva fino a ottobre. Negli ultimi 5 anni il picco dei casi si è registrato in agosto, con un importante numero di segnalazioni anche in settembre, e nel 2016 qualche caso è stato osservato anche in ottobre e all’inizio di novembre. E’ quindi probabile – conclude il numero uno della Simit – che il fenomeno in atto non sia concluso e che altri casi si stiano verificando o si possano verificare nell’immediato futuro. Come è noto, per West Nile non esiste ancora un vaccino e non disponiamo di farmaci efficaci. Le misure che possono essere impiegate si limitano pertanto ai presidi di protezione degli ambienti domestici (zanzariere, insetticidi) ed individuali (repellenti per insetti)”.