La nostra stella è oggi più o meno a metà della sua vita: nata 5 miliardi di anni fa, brillerà ancora per altri 5 miliardi di anni prima di terminare il suo ciclo evolutivo e spegnersi per sempre. Ora un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’Istituto di Astrofisica dell’Andalusia, in Spagna, ha scoperto l’insolita evoluzione di un astro che potrebbe aiutarci a comprendere meglio il destino finale del Sole. La stella in questione – riporta Global Science – si trova al centro di HuBi 1, una nebulosa planetaria nella nostra Via Lattea a circa 17.000 anni luce da noi.
Lo studio, pubblicato su Nature Astronomy, è riuscito ad analizzare il materiale ionizzato che circonda la stella nel cuore della nebulosa. I dati hanno messo in luce uno schema per così dire invertito: le regioni interne della nebulosa risultavano meno ionizzate di quelle esterne – esattamente l’opposto di quanto si verifica solitamente durante l’evoluzione stellare. Questo insolito risultato ha fatto pensare agli astronomi di trovarsi di fronte a una sorta di processo di ‘rinascita’ della stella: emettendo materiale dalla sua superficie, l’astro al centro di HuBi 1 provocherebbe un’onda d’urto in grado di ridistribuire il materiale ionizzato dal centro della nebulosa verso l’esterno. Questo meccanismo sarebbe in grado di rallentare temporaneamente l’invecchiamento della stella, allungando un po’ il suo ciclo vitale. E dal momento che la stella analizzata ha più o meno la stessa massa del Sole, i ricercatori hanno concluso che qualcosa di simile potrebbe avvenire anche nel futuro del Sistema solare.
La nostra stella potrebbe dunque avere vita più lunga del previsto? Forse sì, ma questo in ogni caso non cambierà il destino del nostro pianeta. “I nostri risultati – spiega infatti Xuan Fang, co-autore dello studio – mostrano che anche il Sole potrebbe vivere un processo di rinascita quando sarà alla fine del suo ciclo vitale. Ma prima di questo evento, la Terra sarà inglobata dal Sole nel momento in cui si trasformerà in una gigante rossa.” Il nostro pianeta quindi non sopravviverà per vedere l’eventuale ringiovanimento della nostra stella, perché sarà già scomparsa tra le sue fauci infuocate. Secondo gli astronomi questo avverrà comunque non prima dei 5 miliardi di anni già previsti per la fine dell’ultimo ciclo solare, quando la nostra stella finirà il suo carburante e, per fornire energia al motore interno che opera la fusione nucleare, dovrà espandersi, divorando così Mercurio, Venere, Terra e Marte.