Spazio, missione New Horizons: telescopi puntati su Ultima Thule

MeteoWeb

Una squadra di circa 50 ricercatori si prepara a seguire minuziosamente i movimenti dell’oggetto della Fascia di Kuiper che sarà il prossimo obiettivo della missione New Horizons della Nasa2014 Mu69, recentemente ribattezzato ‘Ultima Thule’, darà luogo ad un’occultazione stellare il 4 agosto 2018 e la comunità scientifica conta su questo passaggio, che temporaneamente ostacolerà la luce di una stella, per poter trarre ulteriori informazioni sul piccolo corpo celeste.

Non è la prima volta che Ultima Thule si rende protagonista di un tale fenomeno, spiega Global Science: già nel 2017 si erano verificati altri eventi di occultazione stellare che avevano permesso agli studiosi di tracciare un identikit più definito del corpo celeste. Proprio grazie alle osservazioni dello scorso anno, il team della missione ha potuto tentare una stima della forma e delle dimensioni di Ultima Thule: l’oggetto sembra essere binario e addirittura dotato di una piccola luna e le sue misure si aggirano tra i 20 e i 30 chilometri di lunghezza. Utilizzando i dati del telescopio Nasa-Esa Hubble e del satellite Esa Gaia, gli addetti ai lavori hanno potuto individuare due fasce da 30 chilometri ciascuna da cui sarà possibile osservare dalla Terra l’occultazione stellare: si trovano in Colombia e in Senegal. Le squadre sono già sul posto per i preparativi, soprattutto per effettuare dei test in relazione alle condizioni meteo, e possono contare sul supporto delle comunità scientifiche locali, che hanno aderito con entusiasmo alla campagna di osservazione.

I dati che il team di New Horizons conta di raccogliere saranno utilizzati soprattutto per perfezionare la pianificazione del fly-by della sonda, al momento programmato ad una distanza di 3500 chilometri dal suo obiettivo. Nelle ultime settimane sono iniziati per New Horizons i preparativi per il sorvolo di Ultima Thule, che hanno incluso sia aggiornamenti dei computer di bordo, sia controlli sui sistemi e sugli strumenti scientifici. In questo mese, il team della missione guiderà la sonda in modo tale che possa iniziare ad effettuare le prime osservazioni a distanza di Ultima Thule; le immagini saranno impiegate per migliorare il tragitto verso il corpo celeste. New Horizons effettuerà il fly-by di Ultima Thule il 1° gennaio del 2019 e in quel momento si troverà ad una distanza di 6,5 miliardi di chilometri dalla Terra: il piccolo corpo della Fascia di Kuiper raggiungerà così un primato, diventando l’oggetto celeste più lontano dal nostro pianeta mai esplorato in precedenza.

Condividi