Tumori: – 10% di mortalità con la dieta mediterranea, le ricette degli oncologi

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La missione è riconciliare con i piaceri della tavola chi combatte contro un cancro e, allo stesso tempo, far riscoprire il valore della dieta mediterranea agli italiani che si lasciano sempre più tentare da cattive abitudini alimentari. Il menu per conquistarli? Zuppa di verdura e lenticchie, pollo con quinoa, frittata di pasta o di asparagi, e il classico vitello tonné. Ricette speciali, frutto dell’incontro fra chef, nutrizionisti e medici oncologi. Parte proprio da qui la nuova campagna lanciata da Fondazione Aiom e Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), presentata oggi a Milano. Tre parole: ‘Cooking, Comfort, Care’. E un messaggio che vale per tutti: “Salvate il fiore all’occhiello della tradizione tricolore: la dieta mediterranea, celebrata da una lunga lista di studi scientifici, e in grado di ridurre del 10% la mortalità da cancro se diventa una regola quotidiana”. Non è solo una questione di gola. Fra le armi anticancro del Terzo millennio ci sono anche coltello e forchetta. E il progetto, reso possibile con il contributo non condizionante di Celgene, punta a mettere sotto i riflettori il tema della nutrizione come arma di prevenzione delle neoplasie, ma anche come elemento importante che entra di diritto nel percorso di cura dei pazienti e contribuisce a proteggerli da nuove aggressioni da parte della malattia.

Gli oncologi hanno deciso di scendere in campo per offrire una voce scientifica, anche in contrapposizione alle tante fake news che circolano soprattutto in Rete, evidenzia Fabrizio Nicolis, presidente della Fondazione Aiom. I dati sulle abitudini alimentari del Paese parlano chiaro: solo un adulto su 10 mangia tutti i giorni le 5 porzioni di frutta e verdura raccomandate; il 42% degli italiani è in eccesso di peso e più del 10% è obeso. Chi è in lotta contro un cancro, poi, spesso si confronta con problemi di malnutrizione, che interessano circa l’80% dei pazienti oncologici. Particolare attenzione viene rivolta nell’ambito della nuova campagna ai pazienti con tumore del pancreas, per i quali una dieta corretta è cruciale. Nel 2017 sono stati 13.700 i nuovi casi di carcinoma pancreatico diagnosticati nella Penisola, il 3% di tutte le neoplasie. I decessi sono circa 12 mila, dato che fa di questo tumore la quarta causa di morte oncologica per le donne (7%) e la sesta per gli uomini (5%). “L’80% viene diagnosticato in fase avanzata o metastatica e la prevenzione, che passa anche dalla tavola, assume un ruolo fondamentale”, osserva Stefania Gori, presidente nazionale Aiom.

L’incidenza del tumore del pancreas risulta inoltre in crescita. Nel 2013 le nuove diagnosi erano 11.500, contro le quasi 14 mila attuali. E la sopravvivenza a 5 anni “è ancora molto bassa”, pari all’8,1%. “Solo un paziente su 5 – spiega Gori – può essere curato con il bisturi, una delle modalità più efficaci. Oggi abbiamo nuovi farmaci, negli ultimi anni abbiamo ottenuto risultati interessanti grazie all’uso della nanomedicina che ci permette di raggiungere la radice del tumore” e ottenere maggiore efficacia. “Nab-paclitaxel, per esempio, che unisce un principio attivo di efficacia antitumorale con la tecnologia d’avanguardia basata sulle nanoparticelle, ha dimostrato di raddoppiare il tasso di sopravvivenza a due anni”. Ma, aggiunge l’esperta, “molta strada resta ancora da percorrere. Ai medici di famiglia diciamo di seguire con attenzione chi fra i loro assistiti presenta condizioni che possono favorire nel tempo l’insorgere del tumore al pancreas. Ha un peso anche la familiarità”. Contro questo nemico, “di cui si parla ancora troppo poco, la prevenzione primaria rimane un’arma imprescindibile”. Dieta compresa. “Al grave eccesso di peso – le fa eco Nicolis – sono riconducibili 11 diverse forme di cancro, nonché il 3% dei tumori negli uomini e l’8% nelle donne. Dall’altro lato, sappiamo che il 40% dei casi di cancro sarebbe evitabile con stili di vita sani e che il 30% è riconducibile a una scorretta alimentazione”. Gli studi dimostrano che attraverso una dieta sana si può invece contribuire a prevenire “fino al 20% dei tumori a cervice uterina e prostata, fino al 33% di quelli al polmone, arrivando fino al 66% dei tumori al fegato e al 75% di quelli a colon-retto, esofago e stomaco”.

“Noi pazienti chiediamo di essere seguiti anche su questo fronte, per noi vitale – evidenzia Claudia Santangelo, presidente dell’associazione pazienti ‘Vivere senza stomaco’ – Per alcune forme di tumore, la percentuale di pazienti che non riesce a portare a termine le terapie per problemi di malnutrizione può arrivare fino al 40%”. Con la campagna, che gli oncologi promuovono da oltre 2 anni, viene offerto uno strumento informativo a cui sia i pazienti che i loro familiari e il resto della popolazione potranno fare riferimento. Ci sarà un mini-sito web (su www.aiom.it e dal 10 settembre su www.fondazioneaiom.it), in cui si potranno trovare consigli utili e certificati, notizie e informazioni sulla dieta mediterranea e la nutrizione del malato di cancro. Prevista una presenza sui social media e la distribuzione di materiale informativo sul territorio nazionale, a cui si affianca poi anche il free press elettronico della prevenzione, ‘Il ritratto della salute news’: la newsletter settimanale conterrà interviste agli oncologi e ai dietisti, approfondimenti, ricette e notizie di benessere. Si va da indicazioni più specifiche da seguire durante le terapie, con piccoli trucchi (come quello di mangiare budini e minestre in caso di nausea, o di ricorrere a piccoli snack per incentivare l’appettito) per favorire una corretta nutrizione dei pazienti, fino a consigli di base sulle tipologie di pesce e carne da preferire, i condimenti più sani, e così via. “E’ un dato preoccupante che in Italia, nonostante alcuni miglioramenti degli ultimi anni, un bambino su 10 sia obeso – conclude Nicolis – Bisogna creare una nuova cultura dell’alimentazione cominciando proprio dal rilancio della dieta tipica del ‘mare nostrum'”.

 

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