“A qualcuno fa comodo che non si sappia che l’adroterapia oncologica è un diritto dei pazienti ed è entrata a far parte dei Lea“: la denuncia arriva da Sergio Canzanella, direttore dell’Osservatorio regionale cure palliative e medicina del dolore in Campania. Canzanella sottolinea che “da oltre un anno questo trattamento è inserito nei Livelli essenziali di assistenza ma in Campania solo in pochi lo sanno“. “Questa terapia – spiega – è indicata per alcuni specifici casi di tumore resistenti ai tradizionali trattamenti radioterapici e non operabili“.
“La richiesta di accesso al trattamento può essere effettuata dal medico di medicina generale dagli specialisti che hanno in cura il paziente, ma può essere inoltrata anche dal paziente stesso che può mettersi in contatto con il servizio medico del Centro nazionale adroterapia oncologica allo 0382078963, attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 16, oppure seguendo i passaggi indicati nella pagina fondazionecnao.it“. L’iter per l’accesso alla cura parte dalla richiesta di documentazione clinica. Se la patologia viene valutata trattabile con l’adroterapia viene fatta la prima visita al C.N.A.O. per la quale è necessaria una semplice impegnativa per “prima visita radioterapica”. Se dopo la visita è confermata la possibilità di procedere al trattamento, il C.N.A.O. fissa con il paziente gli appuntamenti per iniziare il trattamento. In questo caso serve un’impegnativa per “trattamento adroterapico”. “In Campania – conclude Canzanella – non ci sono centri di adroterapia. Anzi in tutt’Italia esistono solo tre centri: Catania, Trento e Pavia. Una situazione sulla quale si dovrebbe riflettere“.