Potenti emissioni radio provenienti da una stella di neutroni con forte campo magnetico metterebbero in dubbio la teoria che assegna soltanto ai buchi neri l’emissione di determinate energie. È questo ciò che emerge da un nuovo studio pubblicato oggi su Nature. Il corpo celeste, noto come Swift J0243.6+6124, è stato osservato da un team di ricercatori dell’Università di Amsterdam, utilizzando il Very Large Array radio telescope (Vla) nel New Mexico.
“Le stelle di neutroni sono i resti altamente densi di una stella massiccia che esplode come supernova”, afferma il co-autore dello studio James Miller-Jones. “Questo collasso fa sì che il campo magnetico della stella aumenti di intensità fino a diversi trilioni di volte quello del nostro Sole, e poi si indebolisce gradualmente nel corso di centinaia di migliaia di anni“. Fino ad ora gli astronomi avevano osservato getti provenienti da stelle di neutroni con campi magnetici molto più deboli. Il campo magnetico della stella osservata, invece, è di circa 10 trilioni di volte più forte di quello del nostro Sole. La scoperta rivela una nuova classe di stelle di neutroni in grado di produrre emissioni radio.
Astronomi di tutto il mondo – spiega Global Science – studiano queste emissioni per capire meglio come vengono generate e quanta energia viene rilasciata nello spazio. “I getti svolgono un ruolo molto importante nel restituire l’enorme quantità di energia gravitazionale estratta dalle stelle di neutroni e dai buchi neri nell’ambiente circostante”, continua il co-autore dello studio. “Osservarli da una stella di neutroni con un forte campo magnetico va contro ciò che ci aspettavamo, e i risultati mostrano che c’è ancora molto altro da imparare su questi fenomeni”.